Pubblicato su ”EUROMEDITERRANEO” n. 136 del 1 ottobre 2008

 

 

L’AUTOSTRADA DI MENNITTI

 

Politica ed infrastrutture. Come superare il Nodo di Bari?

 

Sempre valida la proposta lanciata dalle pagine di Euromediterraneo oltre un anno fa


Finalmente la politica si è accorta che la strada che collega Brindisi a Bari (strada statale 613 Brindisi-Fasano e strada statale 16 Fasano-Bari) è inadeguata. Il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti interviene, come sempre, in modo eclatante: le sue dichiarazioni non passano mai sotto silenzio; così ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi, al Governatore della Puglia Vendola e ai colleghi Emiliano e Perrone, sindaci rispettivamente di Bari e di Lecce, proponendo la realizzazione di una autostrada, a pagamento, Bari-Brindisi-Lecce. Un’opera, sostiene Mennitti, necessaria per sostenere “una direttrice di sviluppo che si identifica con i tre grandi nodi urbani di Bari, Brindisi e Lecce”.

 

“Inutile l’autostrada di Mennitti”, ha tuonato il segretario cittadino del PD Enzo Casone, che ritiene idonea la dotazione viaria del Salento lungo la tratta Bari – Lecce, con una superstrada che non attraversa alcun centro urbano e ricca di strade provinciali e strade litoranee. Casone valuta dannosa la proposta per motivi ambientali e propone di profondere ogni impegno per migliorare il livello qualitativo e quantitativo del servizio ferroviario, marittimo e aereo.

 

Ma Mennitti ragiona da politico, non da tecnico: i finanziamenti per le infrastrutture permettono di realizzare più di quanto si possa pensare. Il ragionamento di Mennitti ricorda quanto avvenuto negli anni cinquanta del secolo scorso; ancora in pieno dopoguerra il Comune di Brindisi non aveva occhi per piangere e la classe politica, guidata dall’onorevole Caiati, riuscì a dimostrare la necessità della costruzione del Cavalcavia De Gasperi e della circonvallazione, per evitare che il traffico extraurbano passasse nel centro della città. Così, con un ragionamento molto discutibile, l’Anas fu costretta a costruire quanto il Comune non poteva realizzare.  

 

Il prefetto di Bari, Carlo Schilardi, ha chiesto, invece, al Sindaco di Bari, al Comandante della Polizia municipale e al Capo del compartimento Anas di elevare da 50 a 70 km/h il limite di velocità tra Torre a Mare e San Giorgio alle porte del capoluogo pugliese, sempre lungo la strada statale 16. Nei centri urbani è ordinariamente prescritto un limite di velocità di 50 km/h, ma nelle strade di lunga percorrenza e in una situazione in cui gli accessi alle abitazioni private danno direttamente sulla strada in questione, la non condivisione dei limiti di velocità porta a pericolose violazioni con sorpassi, bruschi rallentamenti e seri rischi per la sicurezza stradale. Nessuno rispetta quel limite, perché, scrive Schilardi “a volte gli amministratori dovrebbero, da cittadini, valutare le leggi sul campo e, se il caso, cambiarle. Quel che distingue un amministratore da un tecnico, spesso, è solo il buon senso, perché quello che viene fatto deve anche essere ragionato. Una prescrizione violata sistematicamente perché ritenuta incongrua e inutile”.

 

Per questo motivo lo scorso anno è stata lanciata la proposta di ampliare la strada statale 16, a sud di Bari, con una terza corsia, che non risolverebbe i disagi esistenti.

 

Il problema, quindi, c’è ed è molto sentito da tutti; superare il nodo di Bari per immettersi nella rete autostradale è un’impresa snervante, difficile e pericolosa, in certi periodi dell’anno e in certe ore della giornata. La circonvallazione di Bari e il tratto Torre a Mare – San Giorgio, per la mole di traffico leggero e pesante, si possono ormai considerare, a ragione, facenti parte della rete stradale urbana e non della rete stradale nazionale.

 

Per questo motivo, nel n. 112 del 1-15 agosto 2007 di Euromediterraneo, abbiamo lanciato la proposta per la costruzione di una bretella della Autostrada Adriatica A14, che, partendo a sud di Bari, potrebbe collegarsi alla statale 16 all’altezza di Fasano, bypassando così l’intero nodo barese. I vantaggi sarebbero enormi, non solo per la provincia di Bari, ma per l’intero Salento. Infatti tutto il traffico automobilistico delle province di Brindisi e Lecce, proveniente dal Nord o diretto al Nord, si smisterebbe da e per la rete autostradale all’altezza di Fasano. L’opera si autofinanzierebbe con il pedaggio: l’impatto ambientale è minimo, mentre i vantaggi ambientali e sociali enormi, i tempi di realizzazione brevi.

La rete autostradale tra Lecce e Fasano è eccellente ed idonea, come sostiene Casone. Altro discorso è invece, l’adeguamento alle nuove esigenze del traffico del nodo stradale intorno a Brindisi.

 

Vito Maellaro