Una riflessione sulla costruzione in atto presso la fontana Tancreti

Ill.mo  Sig. Sindaco Mimmo Consales

Facendo seguito alla nota ilviata alla S.V. il 20 marzo 2013 con oggetto:  La “Fontana di Monsignore” è ancora una fonte viva,emerge

UNA RIFLESSIONE SULLA COSTRUZIONE IN ATTO PRESSO LA FONTANA TANCRETI

 L’ abate della chiesa di S. Maria di Cardona, il nobile don Paolo De Vilana Perlas nativo di Barcellona nella Catalogna, fu dal Pontefice Clemente XI nominato Arcivescovo di Brindisi il 16 dicembre 1715. 

La maggior parte delle proprietà della Mensa Arcivescovile, in quel periodo erano riportate nel volume delle Corporazioni religiose in Brindisi ed  erano inseriti nella Copia del Cabreo della Grancia del Santo Sepolcro,alcune delle quali avevano subito variazioni di proprietà. 

Nel 1722 prima della sua promozione alla cattedra  Salernitana, ove se ne partì il 1 maggio 1723, data la situazione economica venuta a creare volendo rendersi conto delle entrate spettanti alla Mensa Arcivescovile, l’ Arcivescovo fa compilare  dal notaio Giuseppe Matteo Bonavoglia, una Patea di tutte l’entrate, cioè il reddito dell’Arcivescovo riveniente da beni mobili ed immobili e tassazioni.

In detto documento è riportato: « Il giardino di monsignore è situato fuori dalle mura della città poco distante dal Ponte grande …. Dove c’è la fontana d’acqua dolce detta “la fontana di monsignore” che scaturisce dal colle bel accomodata colò suo pilone di recipiente nicchio, ………ed un’altra fonte sotterranea che scaturisce dal colle di detto giardino distante dalla prima passi 50 verso ponente, con abbondanza d’acqua da farsi un vaso ampio e capace per il trabucco a comodo ed uso del giardiniero per irrigare ed innaffiare tutte le piante ….»

Tutto il “giardino di monsignore” copriva tutta l’area sovrastante la Fontana Tancreti raggiungendo la “Minnuta”. Divenuti proprietà del demanio statale con l’atto unilaterale del governo Italiano dopo l’occupazione di Roma del 1870, la cui legge emanata il 13 maggio 1871 (guarentigie) respinta dalla Santa Sede con l’enciclica Ubi nos del 13 maggio 1861,il “giardino di monsignore” divenne di proprietà del Comune in base ai rapporti che vennero regolati con il concordato, Patti lateranensi, dell’ 11 febbraio 1929.

Il Consiglio Comunale destinò parte dell’area, di proprietà comunale vita natural-durante, all’On Mario Marino Guadalupi, in seguito acquistata  dall’  Avv. Vincenzo Guadalupi, con una costruzione destinata al figlio.

Poiché l’area dove sono iniziati i lavori di costruzione presso la Fontana Tancredi rientrava nel complesso innanzi descritto del “Giardino di Monsignore” suppongo ribadisco è solo una ipotesi che va verificata, Le chiedo di conoscere se è  il Comune che ha venduto il suolo oltre che a Guadalupi anche al proprietario ove è in corso la costruzione a ridosso della Fontana Tancreti  dopo 11 febbraio 1929 ? Oppure venduto dallo Stato tra il 1871 ed il 1929 ? a meno che non sia stato venduto dalla Mensa Arcivescovile tra il 1722 ed 1871 ? Ovviamente il Comune è in possesso dell’atto notarile di acquisto del suolo. Distinti saluti

Brindisi, 16 ottobre 2015


Comm. Geom Aldo Indini - Cultore di Storia Locale