Il "nulla" nella violenza - DNR Gruppo Brindisi

 

La storia dell'uomo da sempre ha registrato atti criminosi e le forme più svariate di violenza. Tuttavia in passato sembrava che anche il male avesse in sé una propria logica, quasi obbedisse a delle regole, se pur strane, ma sempre regole; l'idea di nemico induceva a scagliarsi contro il diretto avversario. Al contrario gli ultimi anni della società attuale registrano episodi di una tale nefandezza e orrore che sfuggono a qualsiasi motivazione appartenente ai flussi della mente umana. Perciò ci si chiede cosa stia accadendo non tanto rispetto all'oggettività dei fatti quanto in rapporto ai meccanismi mentali caratterizzanti l'essere umano come soggetto, in cui sembra essersi annullata ogni forma di emozione. L'uomo è così ridotto ad un robot, che assicura i movimenti di una massa materiale, ma all'interno non ha assolutamente nulla; è il vuoto che spaventa; le trasformazioni, anche in peggio, si possono analizzare e decodificare, invece ciò che sta accadendo è come un movimento incontrollato e senza freno.In tutto ciò si legge un crescendo del male, che sembra essere culminato nell'attentato alla scuola di  Brindisi, una tragedia senza precedenti,che segna la totale perdita dei minimi requisiti dati dalla natura all'uomo per essere definito tale. E' qualcosa che va al di là del demoniaco e del bestiale: infatti nella tradizione biblica Lucifero è la perfezione del male in contrapposizione al bene Divino, le bestie poi non hanno la ragione, ma agiscono per istinto allo scopo di difendersi: ciò vuol dire dare una spiegazione a ciò che accade. Ma questi “assassini”, affetti certamente da vigliaccheria, come vanno definiti? Quando tra i loro obiettivi ci sono innocenti, bambini, ragazzi stroncati nei loro sogni, ogni ragionevole valutazione è impossibile; c'è solo il fine di uccidere, la perdita totale della propria dignità e l'azzeramento della propria coscienza. Questi non appaiono come uomini. Allora come classificarli? La risposta non esiste, equivalgono al “nulla”.


DEMOCRAZIA NELLE REGOLE

Gruppo Brindisi  

 

Foto di Enza Cappelli