7 febbraio 2012
Spettabile Presidente Monti,
Gentile Ministro Fornero,
forse è ora di cambiare linguaggio nei confronti dei giovani; troppo spesso vi state riferendo alla necessità, da parte dei nostri ragazzi, di cambiare lavoro, Paese e non essere “mammoni”. Così si capovolgono, forse per comodità politica, quei valori che ci sono stati insegnati e che fanno parte della nostra cultura: la famiglia e il proprio territorio. Al contrario, in alcuni dibattiti, riguardanti specialmente il Meridione, si sottolinea l’importanza di rivalutare il proprio territorio per evitare il forte esodo dal Sud: allora nasce il solito equivoco degli ultimi anni fra ciò che è bene e ciò che è male, in questo caso fra ciò che è opportunismo e ciò che non lo è. Nelle scuole parte centrale dei progetti è lo studio del proprio territorio, per meglio conoscerlo e agevolarne lo sviluppo. Probabilmente tutte parole vuote e inutili.
Quale il futuro dei nostri figli? Forse un po’ diverso quello dei vostri figli, che spesso si ritrovano in strutture pubbliche, quali università, Enti e Società statali, Fondazioni ecc. ecc., tutelati, inamovibili e anche in compagnia dell’intero parentado.
Cerchiamo di recuperare la coerenza, rispettare i drammi di tante famiglie e non distruggere facilmente quei valori in cui abbiamo sempre creduto e che oggi sembrano strani sentimentalismi.
P.S. Esprimo il disappunto per l’inadeguatezza delle espressioni usate dai nostri governanti nei riguardi di chi ha problemi occupazionali e verso cui esprimo solidarietà e tanta preoccupazione.
Una mamma da Brindisi
Anna (domenica, 04 marzo 2012 21:33)
La crisi del lavoro a Brindisi ha costretto mio figlio ad emigrare, ma sono stanca di sentirmi trattata con sufficienza da chi ci governa e ci ha ridotto in queste condizioni di povertà