Interventi dei lettori per "Elezioni Regionali Puglia del 31 maggio 2015"

Il sito www.iltimonedibrindisi.com non ha finalità politiche, ma spera di contribuire alla crescita civile, sociale ed economica del nostro territorio. Ciò si potrà raggiungere attraverso le competenze, la legalità, il rispetto delle regole, l’etica, la sobrietà nei comportamenti da parte dei politici, degli amministratori e dei cittadini. Importante è la partecipazione alla vita pubblica, l’impegno dei giovani e la sana amministrazione delle Istituzioni.

Al sito è pervenuto il messaggio di Pietro Guadalupi, che è candidato nelle elezioni Regionali della Puglia che si svolgeranno il 31 maggio 2015

Pubblichiamo il messaggio di Guadalupi e di tutti coloro, candidati nelle liste elettorali, che ci invieranno, sotto la propria responsabilità, i loro programmi, che rimarranno nel tempo nell’archivio del sito a disposizione di tutti.

Pubblicheremo, senza altro tipo di impegno, i vari interventi, favorevoli e sfavorevoli a quanto pubblicato, purchè siano rispettosi delle opinioni altrui e costruttivi, non troppo prolissi, evitando ogni forma di polemica e soggetti al giudizio insindacabile dello staff del sito.

Chiunque può consultare il blog, archiviato nel sito, con i programmi dei candidati e gli interventi dei lettori relativi alle elezioni amministrative del 2012. Ognuno potrà fare le proprie considerazioni e inviare i propri commenti.

Commenti: 3
  • #3

    Silvio (domenica, 24 maggio 2015 21:40)

    Questa frase è del 1920!
    Frase della filosofa russo-americana AYN RAND (ebrea fuggitiva dalla rivoluzione russa, che arrivò negli Stati Uniti nella metà del decennio 1920-30), mostrando un punto di vista con cognizione di causa:

    "Quando ti rendi conto che, per produrre, è necessario ottenere il consenso di coloro che non producono nulla;
    Quando hai la prova che il denaro fluisce a coloro che non commerciano con merci, ma con favori;
    Quando capisci che molti si arricchiscono con la corruzione e l’influenza, più che di lavoro e che le leggi non ci proteggono da loro, ma al contrario, essi sono protetti dalle leggi;
    Quando ti rendi conto che la corruzione è ricompensata, e l’onestà diventa auto-sacrificio;
    Allora puoi affermare, senza paura di sbagliarti, che la tua società è condannata".

    Da allora nulla è cambiato e queste elezioni sono inutili!

  • #2

    PASQUALE MARINELLI (domenica, 24 maggio 2015 13:11)

    Elezioni: un gioco al massacro
    Avete mai visto il film (o letto il libro) Hunger Games? La vicenda narra dei giochi commemorativi organizzati da un governo totalitario, il quale ha ridotto in schiavitù la maggioranza dei cittadini i quali sono obbligati a lavorare per nutrire l’élite più ricca e dominante di una società post apocalittica. Questi sono giochi sanguinari per i quali il governo sorteggia ogni anno giovani schiavi (fra i 12 e i 18 anni) e li costringe a combattere l'uno contro l'altro all’interno di una mega arena (che nello stesso tempo è anche un colossale e avveniristico set televisivo). Il singolo concorrente, se vuole sopravvivere, deve uccidere chiunque si trovi davanti a sé; vince il gioco l’unico concorrente che resta in vita dopo aver ammazzato tutti gli altri, guadagnandosi così la libertà (almeno così il governo fa loro credere), la gloria e una vita agiata.
    Avete presente le votazioni di stato a cui periodicamente partecipate per l'elezione dei rappresentanti istituzionali? Ebbene, le elezioni sono una versione più raffinata e meno barbara di un gioco al massacro come lo è quello romanzato in Hunger Games. I cittadini aventi l’età ritenuta giusta dalla legge dello stato sono ammessi all’interno dell’arena elettorale, tutti contro tutti (o uniti in alleanza con alcuni contro gli altri) sotto i riflettori dei media nazionali.
    Attraverso la scuola pubblica, lo stato ha indottrinato i cittadini a credere che la libertà si ottiene votando e soggiogando il prossimo che esce sconfitto dall’arena elettorale. E infatti, chi partecipa al gioco elettorale crede di difendere la propria libertà esercitando il proprio voto. In realtà, sia che vinca l’alleanza a cui il singolo cittadino ha aderito, sia che questa perda il gioco elettorale, comunque egli rimarrà un sottomesso dei potentati che effettivamente costituiscono lo stato: ovvero gli alti dirigenti pubblici, i magistrati, i comandanti delle forze armate e i banchieri.
    Come in Hunger Games, per lo stato non importa chi sia il vincitore del gioco elettorale. L’importante è che i cittadini continuino a lavorare e a cedere il frutto della loro fatica nelle tasche di chi fa le leggi e amministra il denaro pubblico.
    Per lo stato è importante che la gente riconosca, nella celebrazione del gioco elettorale, la supremazia di stato, anche allorquando esso conceda ai cittadini una parvente possibilità di riscatto.
    Come in Hunger Games, per lo stato è importante che i cittadini provino, una volta ogni tanto, l’unica cosa più forte della paura, ossia la speranza; giusto un barlume di speranza di cambiamento della loro condizione di asserviti, non di più. Purché gli animi restino sempre assopiti sotto la magnificenza dei giochi elettorali.
    PASQUALE MARINELLI

  • #1

    elettore pugliese (domenica, 17 maggio 2015 21:43)

    Mancano 15 giorni alle elezioni regionali e sento parlare solo di beghe personali tra candidati e di faide politiche tra i partiti. Nessuno parla di programmi o di buona amministrazione della Regione Puglia. Mi chiedo: perché votare se poi non cambia nulla in meglio? E per i giovani, a cosa serve creare aziende, investire, rischiare anche fisicamente, spezzarsi la schiena di lavoro dalla mattina alla sera, trascurare spesso la famiglia, rinunciare al vivere sociale, ai rapporti con gli altri, al tempo per se stessi, se poi si rischia di non essere tutelati dallo Stato, di essere esposti all’insicurezza economica, spesso ai ricatti della malavita, ai veri e propri “arbitrii” della burocrazia e delle società di riscossione, e gettati in pasto alla voracità del fisco? Nell’attuale realtà è consigliabile, per i giovani, trovare un posto pubblico in cui oltre allo stipendio si hanno benefit, premi, incentivi e percentuali: è come vincere una lotteria o trovare una miniera. In questi anni cosa ha fatto la classe politica pugliese per aiutare i giovani? Ha solo aumentato a dismisura l’esercito dei dipendenti regionali?