Documentario Brindisi: Chiese

Video e montaggio di Michele Signorile

Voce di Samuele Mangia

 

La chiesa del Cristo fu eretta nel 1232 e la sua peculiarità è il  grande e ricco rosone.

L'interno è a un'unica navata, con tetto a capriate e arco trionfale a sesto acuto, a cui si collega direttamente la modesta parte absidale. A destra dell'ingresso, in una nicchia c'è la Madonna in trono, d'intagliatore italo-francese, e vicino all'altare maggiore c'è il Crocifisso, probabilmente di arte tedesca, ambedue considerate tra le più notevoli sculture lignee dipinte del XIII secolo in Puglia.

La chiesa di San Benedetto è in stile romanico ed è esistente forse già prima dell'XI secolo.

Nel fianco, è un interessante portale incorniciato da una fascia intagliata a intrecci viminei, con architrave a figure appiattite dove si possono vedere scene di combattimento tra uomini e draghi.

La navata centrale è coperta da quattro volte a crociera, con larghi costoloni, le laterali sono a quarto di botte. Le colonne di marmo hanno ricchi capitelli romanici: quattro sono di tipo corinzio ed uno, quello posto sulla prima colonna di sinistra, rappresenta buoi, leoni ed arieti a teste unite.

L' ex sagrestia è adibita a sezione del Museo Diocesano, sono esposti: una statua settecentesca di San Benedetto in cartapesta: una statua, pure in cartapesta, di Sant’Anna con Maria bambina; una tela con l'Assunzione della Vergine, forse del XVII secolo e una Madonna col Bambino, pregevole scultura in pietra policroma.

Da questo ambiente si accede al chiostro ell'ex monastero, cinto da portico a quadrifore con colonnine poligonali e capitelli a stampella. 

 

La chiesa di San Giovanni al Sepolcro è una chiesa romanica sita nel centro storico di Brindisi, chiusa al culto.

L'edificio è una costruzione di età normanna dell'XI secolo con pianta circolare. 

La chiesa doveva appartenere ai canonici del Santo Sepolcro, attestati a Brindisi già intorno al 1126. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la chiesa possa essere stata edificata dai templari, ma tale ipotesi non risulta essere suffragata da alcun riscontro documentario.

Subì notevoli danni e un lungo degrado fino al restauro di metà Ottocento che lo portò a fungere da provvisoria sede del Museo Civico dal 1850 al 1955. Numerose campagne di scavo al suo interno hanno portato alla luce antiche testimonianze anche di epoca romana, senza fare luce sulla sua origine.

Alle pareti ci sono resti di affreschi (Deposizione di Cristo, Madonna col Bambino, San Giorgio e altri Santi) attribuibili al XIII-XIV secolo.

 

Fatta costruire da san Lorenzo da Brindisi su terreni di sua proprietà, la chiesa di Santa Maria degli Angeli venne destinata alle suore clarisse. I lavori, finanziati in gran parte da Massimiliano I, elettore di Baviera, iniziarono nel 1609, e prevedevano la costruzione di una chiesa e di un monastero.

In funzione dal 1619, il monastero fu abbattuto all'inizio del XX secolo.

La pianta è a croce latina e la facciata, in stile barocco, è decorata con fiori e putti. La porta lignea è ornata con bassorilievi raffiguranti San Francesco d'Assisi, Santa Chiara, San Giovanni e San Matteo.

L'interno, a navata unica, presenta lateralmente quattro cappelle, nelle quali sono ospitate alcune opere pittoriche e scultoree, tra cui un crocefisso attribuito a Angelo da Pietrafitta e il dipinto Estasi di san Lorenzo attribuito ad Oronzo Tiso.

Nella cappella dedicata al santo è conservato un crocefisso d'avorio donato da san Lorenzo da Brindisi, utilizzato dallo stesso Lorenzo per incitare i soldati cristiani nella battaglia di Székesfehérvár (Albareale) del 1601 contro gli ottomani. Qui sono conservati anche gli effetti personali del santo, tra cui il libro che usava per pregare e parti dell'abito da sacerdote che indossava. Inoltre ci sono tantissime reliquie, per lo più pezzi di ossa, di altrettanti santi.

Dietro l'altare maggiore, ornato con statue dei santi Francesco e Chiara, vi è un dipinto raffigurante l''Immacolata tra gli Angeli, di Pieter De Witte.

 

Una delle più belle chiese del territorio è sicuramente quella di santa Maria del Casale. 

Caratteristica per il notevole gusto cromatico è la facciata a fasce di disegni ornamentali di pietre a due colori.

Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove la tradizione dice che san Francesco d'Assisi, di ritorno dalla Terra santa, avrebbe pregato. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.

La chiesa nel 1811 fu soppressa e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.

Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.

Le pareti sono in gran parte coperte di affreschi del XIV secolo, di forme ancora bizantine ma con qualche apporto lineare gotico. Sulla parete d'ingresso, il Giudizio universale, grandioso affresco distribuito in quattro scomparti, è riferibile ai primi decenni del XIV secolo.