Elogio della lettura - di prof. Pasquino

La lettura ha notevoli e utili funzioni

di cui si sono avvalse tante generazioni;

senza di essa diventiamo conformisti,

ignoranti, acritici e qualunquisti;

essa ci mette in guardia contro l’oppressione

che impedisce ogni libertà e ogni discussione;

essa è una luce che contrasta l’oscurantismo,

essa è libertà contro ogni forma di servilismo;

persone e popoli diversi tende a unire,

contro ogni diffidenza, per un pacifico avvenire;

abbatte le frontiere erette dall’ignoranza,

da errate ideologie, dall’intolleranza;

i buoni libri hanno una funzione sociale:

difendono i diritti umani, il pensiero plurale.

Chi non ricorda l’esperienza di un’esaltante lettura

che ha tracciato le direttrici della sua vita futura?

Quanti e quanti, dopo aver letto “Il contratto sociale”

si sono impegnati per una democrazia reale?

Chi sul “Discorso della montagna” ha meditato,

ha capito che il prossimo va rispettato e amato?

D’alembert, Voltaire, Diderot con i loro scritti

a tanti hanno insegnato doveri e diritti.

Chi, a causa della sua ignoranza, non legge

è incline all’indifferenza o a trasgredire la “Legge”.

Ma oggi, purtroppo, al posto dei libri, tablet e telefonini

danneggiano il cervello di adulti e bambini;

si legge sempre di meno e un’invadente tecnocrazia

produce disinformazione, dipendenza, apatia.

Pasquino, dicembre 2017