Mercificazione - di prof. Pasquino

«Poiché molti statisti e filosofi erano andati da Alessandro congratulandosi con lui, questi pensò che anche Diogene di Sinope, che era a Corinto, avrebbe fatto altrettanto. Ma dal momento che il filosofo non gli diede la minima attenzione, continuando a godersi il suo tempo libero nel sobborgo di Craneion, Alessandro si recò di persona a rendergli visita; e lo trovò disteso al sole. Diogene sollevò un po' lo sguardo, quando vide tanta gente venire verso di lui, e fissò negli occhi Alessandro. E quando il monarca si rivolse a lui salutandolo, e gli chiese se volesse qualcosa, egli rispose "Sì, stai un po' fuori dal mio sole". [7] Si dice che Alessandro fu così colpito da questa frase e ammirò molto la superbia e la grandezza di un uomo che non aveva nulla ma solo disprezzo nei suoi confronti, e disse ai suoi seguaci, che ridevano e scherzavano sul filosofo mentre si allontanavano: "Davvero, se non fossi Alessandro vorrei essere Diogene.»
(Plutarco [8])       
    Mercificazione
Marx pensava che tutto sarebbe stato mercificato;
tutto, non solo ciò che è pertinente al mercato.
Oggi è un ritornello senza se e senza mai:
“Ci sto! Se faccio ciò, quanto mi dai?”
Il voto ha un prezzo e qualsiasi decisione;
solo il denaro è di tutto la soluzione.
I disinteressi non sono pratiche correnti;
la solidarietà, generosità sono inconsistenti.
Certamente a queste massicce alienazioni
grazie a Dio ci sono nobili eccezioni:
dove non c’è vendita del patrimonio spirituale,
 dove si apprezza l’unica ricchezza che vale,
cioè la propria preziosa singolarità,
caratterizzata dalla propria unicità.
Diogene è l’emblema e l’esempio secolare
del proprio essere e non di ciò che appare,
cioè il fermo volere senza indugi e compromessi
di essere in ogni occasione sempre se stessi.
Chiusura
I politici, se tali, e non politicanti interessati,
dovrebbero evitare di allestire mercati,
dove di false promesse si fanno banditori,
per carpire il voto a sprovveduti elettori.

 

Pasquino, ottobre 2019