Il Consiglio di Stato impone chiarezza sul PM10 di Torchiarolo - di F. Magno

prof. dott. Francesco Magno

geologo-consulente ambientale

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Ai Media

 

 

Brindisi  26/07/2016

 

Il Consiglio di Stato impone, finalmente, chiarezza sul PM10 di  Torchiarolo.

 

La vicenda del superamento delle concentrazioni del PM10 delle centraline di Torchiarolo ha visto oggi aprirsi un primo grande spiraglio finalizzato a fare chiarezza in merito all’origine della contaminazione.

 

Il Consiglio di Stato, infatti, con Ordinanza n. 3382 di oggi 26/07/2016, accogliendo le deduzioni tecnico-scientifiche avanzate dallo scrivente e quelle giuridiche e attinenti alla normativa ambientale dell’Avv. Dario Lolli, entrambi consulenti del Comune di Torchiarolo, ha ritenuto opportuno non decidere nel merito dell’opposizione della Regione Puglia e di ARPA, affidando una consulenza tecnica ad un eminente docente, nonché Direttore del Dipartimento Ambientale dell’Università Federico II di Napoli.

 

Nel merito l’Ordinanza è finalizzata all’accertamento dell’origine del superamento dei valori limite di PM10 delle centraline di Torchiarolo; con ciò il CdS risponde ad una richiesta avanzata dall’Avv. Lolli già in sede di TAR e ribadita nell’opposizione presso lo stesso CdS.

 

La richiesta di dare finalmente contezza all’origine della contaminazione da PM10 era inserita nell’opposizione fatta dal Comune nei confronti della Delibera regionale con la quale si escludeva la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per il “Piano di Risanamento” del Comune di Torchiarolo.

 

L’Ordinanza del CdS va anche oltre la richiesta di VAS e mira, senza tergiversare, a far definire al Consulente tecnico, se ed in che misura il superamento delle PM10 è dovuto alla “combustione di legna legata alle attività agricole stagionali ed utilizzo di biomassa legnosa negli impianti di riscaldamento residenziali”.

 

Sapremo finalmente se il contributo dei “focaliri” è del 7,76%, come rilevato dallo scrivente dagli stessi studi di ARPA, oppure di circa il 93 % come riportato e poi stranamente svanito, nel Piano di Risanamento e nelle opposizioni della Regione presso il TAR ed il CdS.

 

Ancora di più l’Ordinanza risponde alle richieste dei consulenti del Comune di Torchiarolo, nel momento in cui chiede “se il rilevato stato di inquinamento dell’aria possa ascriversi e in che misura, alle emissioni provenienti dalla centrale termoelettrica di Enel Produzione spa ubicata nella vicina località di Cerano o da altri stabilimenti inclusi nell’aria industriale di Brindisi”.

 

Non nego che nel leggere l’Ordinanza ho registrato compiacimento ed appagamento, condiviso con l’Avv. Dario Lolli, non fosse altro per la grande mole di lavoro svolto e per aver “osato” contrastare le volontà tecniche, amministrative e politiche per le quali l’effimera  “verità” della contaminazione doveva passare quasi esclusivamente dai “camini domestici”.

 

L’Ordinanza permetterà di giungere a riscontri scientifici tali da concretizzare l’origine della contaminazione e dare, finalmente, certezze alla popolazione di Torchiarolo che, appariva essere l’unica vera responsabile. 

 

 

 

                  prof.  francesco magno