Quando ho conosciuto Giulio Andreotti
di Aldo Indini
Nei miei 15 anni di scautismo A.S.C.I. uno dei più bei campi che ho partecipato, è stato quello del “Primo Campo Nazionale Rover in val di Dentro San Candido dall’ 11 al 23 agosto 1952”, con oltre 500 Rover, e rappresentanze europee.
Il campo, comprendeva la traversata delle Dolomiti ( San Candido, Dobbiaco, Misurina, Cortina Dampezzo, tramite i rifuggi Locatelli, Carducci, con piccole sicure e brevi salite sulle Tre Cime di Lavareto, i Tre Scarperi, La Tofana Grande e visitate alcune trincee della Prima Guerra Mondiale).
Il 14 agosto venni convocato dal Capo Scaut Ing. Monas, alla presenza del Capo Branca Esploratori Cattolici Prof. Salvatori, in quale mi diede incarico di ricevere, alle ore 15,30, una grande personalità.
In particolare approntare una nutrita scorta di Rover, in perfetta uniforme, ed all’ingresso della sbarra di accesso al campo, prendere in consegna l’autorità e condurla alla tenda comando, lasciando all’esterno eventuale scorta. Solo dopo capirò il perché di questo strano e particolare e riservato incarico.
Scelsi 20 Rover ed alle ore 15,30 eravamo presso la sbarra di accesso, quando giunsero alcune auto scortate dai carabinieri anche in moto. Un ufficiale mi chiese di aprire la sbarra, ma io risposi che avevo degli ordini precisi da osservare. Da un auto scese un giovane che venne vicino e si presentò, dandomi la mano, Giulio Andreotti ed io risposi Aldo Indini, vi sono problemi accennai che il Capo Scout Ing. Monas vi aveva dato delle precise disposizioni. Mentre si recava verso un’ auto l’ufficiale mi disse che quel signore era l’Onorevole Giulio Andreotti Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri mentre dall’auto scendeva, e riconobbi subito Alcide De Gasperi. Resi gli onori.
Con un po’ di tremarella alzai la sbarra e vennero in contro ed entrarono solo in due De Gasperi ed Andreotti che chiudemmo tra di noi mentre ammiravano una distesa di oltre 100 tende con a fianco schierate le pattuglie di Rover. e ci recammo verso la tenda comando ove l’attendevano i Capi Scout con l’assistente ecclesiastico nazionale.
Rammento una battuta di Andreotti sulla buona azione giornaliera degli scout che pur di farla prendo una vecchietta e la trasportono al di la della strada,ma poiché la vecchietta non voleva andarci pronto un altro scout che la riporta indietro, ma era caduta la borsa e continuo concludendo che grazie a quella vecchietta una diecina di scout quel giorno avevano risolto il problema della buona azione.
La riservatezza della presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Onorevole Alcide De Gasperi dovuto ad un nutrito Clan di Rover Austriaci.
Tenuta presente la svolta dai cattolici trentini sul piano sociale ed economico contribuì all’affermazione della supremazia del loro movimento, nel primo decennio del Novecento, anche su quello
politico.
Nelle elezioni del 1911 per il Reichsrat, i popolari – l’Unione Politica Popolare e il Partito Popolare Trentino, costituito nel 1905 – riuscirono ad eleggere sette loro candidati, fra i quali De
Gasperi.
Il 18 luglio 1965 il ministro Giulio Andreotti a Brindisi inaugura l’ara votiva presso il piazzale inferiore del Monumento al Marinaio d’Italia voluta dal Presidente della Provincia Avv. Vincenzo Palma accendendo la fiamma (cosiddetta) perenne. Al pranzo in suo onore presso l’Albergo Internazionale partecipai anche io e venni presentato al ministro Andreotti dall’On. Giulio Caiati.
In seguito due decreti delle mie onorificenze al Merito della Repubblica contengono la firma del Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti.
Ho seguito con molta attenzione le vicende giudiziarie dell’On. Andreotti che nel 1991è stato nominato senatore a vita dal presidente Cossiga.
Quando in primo grado nel 1999 la Corte di Assise di Perugia prosciolse Andreotti, poiché il 14 gennaio era il suo compleanno gli inviai gli auguri raccontandogli come l’ avevo conosciuto, ed il 19 gennaio 1999, dal Senato della Repubblica, la risposta in allegato: La ringrazio degli auguri e ai tanti ricordi. Cordialmente Giulio Andreotti.
Aldo Indini