Biblioteca e museo provinciale: non sono nati sotto una buona stella

    Gli illustri ecclesiastici Ortenzio e  Annibale De Leo  sono stati stato i primi ad aver aperto nel 1798, la prima Biblioteca Pubblica nel Salento, corredata anche di una copiosa collezione di reperti archeologici.

    L’Arcidiacono brindisino Giovanni Tarantini nel 1869, venne nominato dal Ministero della Pubblica Istruzione membro della Commissione per la conservazione dei Monumenti Storici di Brindisi e istituisce nella Chiesa di San Giovanni al Sepolcro il primo Museo Civico a Brindisi.

    L’istituzione della Biblioteca e suoi Reperti dopo alcuni decenni di crisi, è tornata ad assumere un ruolo di primaria iportanza nella seconda metà del ‘900 con il canonico Francesco Cesaria.

    Detto canonico avendo avuto tra gli amici personali anche don Luigi Sturzo, con l’inserimento dei cattolici tra la vita politica, fondò a brindisi il Partito Popolare e dopo ventennio fascista, la Democrazia Cristiana insieme al suo intimo amico il farmacista Dott.Antonio Perrino.

    Negli anni successivi alla guerra nel 1945 divenne precaria la situazione della biblioteca e del museo sia per i locali angusti per conservare un enorme patrimonio quanto le difficoltà economiche.

    Il 30/09/1948 il dott.Antonio Perrino diviene Presidente della Deputazione Provinciale e vi rimarra sino al 11/04/1961.

    Quale sua prima opera Antonio Perrino fu quella della realizzazione, sulla piazza Duomo su cui prospetta sia la Cattedrale che la Biblioteca De Leo, la costruzione di  un unico edificio per ospitare il Provveditorato agli studi, museo e biblioteca provinciale.

    Detto edificio veniva realizzato sul suolo dell’ex Ospedale Civico distrutto a seguito di un bombardamento aereo nel 1941, preceduto da un portico, quale continuazione di due archi  ogivali, appartenenti all’antico portico dell’ospedale dei Cavalieri Gerosolimitani,

    La speranza del Presidente Perrino quella di poter assorbire la Biblioteca De Leo nella Biblioteca Provinciale stante la sua precaria situazione unitamente al Museo civico Tarantini.

    Decisamente contrario ad una simile iniziativa il canonico Cesaria ritenendo con il tempo le varie situazioni politiche avrebbero pouto compromette l’esistenza della Biblioteca De Leo rimanendo solo: Biblioteca Provinciale.

    Iniziarono da parte del Presidente Perrino forti pressioni verso quel – santo uomo - dell’Arcivescovo Francesco De Filippis, ma il canonico Cesaria non perse tempo. Recatosi a Roma, presso il suo amico di collegio cardinale Maramaggi, ottenne dalla Congregazione Vaticana parere contrario ad ogni iniziativa.

    Nel 1952 con deliberazione dell’Amministrazione Provinciale venne costituito il Museo Archeologico Provinciale destinato a raccogliere tutte le collezioni pubbliche e private ivi comprese quelle del Museo Civico Tarantini.

    Risorto il Museo Diocesano Tarantini di recente istituzione nel palazzo dell’ex Seminario in Piazza Duomo, con la soppressione della Provincia di Brindisi, stiamo ritornando alle origini delle previsioni del canonico Francesco Cesaria: La Biblioteca De Leo non può essere sostituita od assorbita da altre biblioteche.

    

    Brindisi 1° agosto 2015                                            Aldo Indini – Cultore di Storia Locale