Pliano y Mapa n. 18 Puerta Reale

 

en que se comprende la Ciudad de Brindesi

 

sus Castillos de mar y tierra,

 

Puerto piccolo

 

La cronaca dei “Sindaci di Brindisi” 1529 – 1787 – Pietro Cagnes e Nicola Scalese, apprendiamo che in data 12 marzo 1739, avviene il rilevamento della pianta della città da parte di una èquipe di tecnici guidati dall’ingegnere  maresciallo Andrea de los Cobes: « A dì 12 detto arrivò il maresciallo d. Andrea de lo Cobes spagnuolo, con tre ingegneri, e due commissari di artiglieria, e due volontari, e detto maresciallo era il primo ingegnere del re, e questi pigliarono la pianta del Forte del castello di terra, e di tutta la città, con misurate tutte le strade della città e mura…»

 

Nella sua storia la Mappa spagnola di grandi dimensioni è opera realizzata negli anni 1738/1739 del cartografo e generale militare spagnolo Poulet.

Sul verso di uno dei fogli si è rilevata nel corso dei restauri una dicitura « Maggior Generale … Ersichelli 1844».

 

Destinata per usi diversi, ovvero per ignota destinazione,probabilmente la Spagna venne recuperata a Palermo dal segretario del cardinale Pignatelli Mons. Domenico Guadalupi, poi arcivescovo di Salerno che la portò a Brindisi e dallo stesso custodita. Venne poi assegnata al Museo Civico di San Giovanni al Sepolcro e dopo gli eventi bellici venne trasportata presso il Comune.

 

Terminata la costruzione del Palazzo di Città trovai la Mappa custodita dal cartografo assistente tecnico Luigi Andriolo. Chiesi ed ottenni l’autorizzazione da parte dell’Assessore ai LL.PP. onorevole. Giulio Caiati di esporla nella sala di rappresentanza, oggi rimpicciolita e dedicata all’onorevole Mario Marino Guadalupi.

Poiché il salone era stato in parte rivestito in legno su suggerimento dell’ architetto Nespega progettista del Nuovo Teatro Verdi fu realizzato un apposito quadro ed affissa sul muro libero su lato sinistro privo del rivestimento in legno.

 

Successivamente la pianta venne affidata  Museo Provinciale di Brindisi dopo essere stata  restaurata dalla Sig.na Lidiana Miotto una copia è conservata presso la capitaneria di porto di Brindisi.

In fondo sul lato sinistro della mappa è riportato il piano di descrizione dove al n. 18 si legge “Puerta Reale” ed evidenziati i basamenti poggianti le mura dell’arco d’ingresso della porta.

Era il 20 febbraio del 1743 quando alle ore 23,24 la terrà tremo in tre scosse consecutive per circa due minuti consecutivi complessivi, tanto da distruggere buona parte delle abitazioni e nella Cronaca dei Sindaci si legge: « è stato così spaventoso che ritirandosi il mare faceansi vedere aperture della terra, ed il molo di Porta Reale diviso in tre parti».Molo visibile sulla Mappa.Era dalla Porta Reale unico ingresso nella città dal porto che partiva la strada principale della Brindisi medievale era la “ rua maestra” le attuali via Consiglio Piazza Sedile, via Fornari, largo Angeli  e via Carmine che raggiungeva la Porta Napoli detta Mesagne.

 

Con i recenti scavi della Via Regina Margherita sono emersi i due basamenti della porta riportati nella Mappa Spagnola il cui confronto è stato effettuato con la sovrapposizione della planimetria della città ove coincide perfettamente con lo scavo con il basamento lato seno di levante a cica 15 metri a partire dallo spigolo del fabbricato della Capitaneria di Porto angolo Piazza Vittorio Emanuele. La Porta Reale ricade quindi al centro delle mura tra Piazza Vittorio Emanuele e Piazza  Egelberto Dionisi.

 

Poiché con una simile ricerca non vi sono dubbi sul ritrovamento dell’esatto sito in cui sorgeva la Porta Reale si ritiene giusto che se ne conservi la memoria.

 

Geom. Aldo Indini ex Dipendente del Comune di Brindisi

Appassionato di Storia Locale -  9 febbraio 2013