Delibera del Consiglio Comunale del 5 novembre 1659 riguardante Colonna Romana - di A. Indini
Comm. Geom. Aldo Indini Via N. Magaldi n. 1 – 72100 Brindisi
Alla cortese attenzione del Ch. Prof. Giacomo Carito
Presidente Sezione di Brindisi dellaSocietà di Storia Patria della Puglia
Via san Benetetto n. 4 – 72100 BRINDISI
Delibera Consiglio Comunale del 5 novembre 1659
Che si consegnino li pezzi per l’effetto del donativo già fatto,
Mentre la delibera del Consiglio Comunale del 2 novembre 1659 Sindico Carlo Monticelli Ripa, tratta la concessione della colonna a Lecce, la delibera del Consiglio Comunale del 5 novembre 1659,
tratta la consegna e dove porre l’iscrizione sulla colonna eretta in onore di Ercole, donata a Lecce.
Anche detta Delibera è inserita nella “Ratificatio cocessiionis columnae pro erigenda statua Sancti Horontij” depositata presso l’Archivio di Stato di Lecce – Sezione Notarile – Atto del Notaio
Antonio Maria Gervasi, n. 508 del 15 novembre 1659, foglio n. 363.
Die quinta mensis novembris 1659. Brundusij congregata Universitate fidelissimae civitatis Brundusij in regimento generali ad sonum campanae more solito, et coram magnificis Regio Auditore D
Antonio Albertino Caracciolo, et utroque iure doctore Aniello del Sarno Judice in dominibus regij Gubernatoris.
Propose il Sindico, et fece intendere ad essi signori congregati, come la conclusione fatta circa li pezzi della colonna caduta sotto li due de corrente per donativo al Glorioso Santo
Orontio, è stata gradita dall’Ill.mo sig. Generale Baron d’Amato per rappresentarla a S.E., et accettata dalla città di Lecce, per compire puntualmente le conditioni apposte in detta conclusione.
Però come rappresenterà alle SS.LL. il signor Regio Auditore D. Antonio Albertino Caracciolo presente, si sono fatti due motivi, uno che alla facciata, su frontespitio del piede stallo della
colonna, che si doverà erigere per collocarsi la statua del glorioso santo, si dovessero metter l’armi di Sua Maestà Cattolica, che Dio guardi et dell’E. del signor Viceré Conte di Pignoranda
senza altra iscrittione, nè armi, nè della città di Lecce, nè d’altri, et che questa città a sua disposizione possa eligere per sua iscrittione qualsivoglia dell’altre tre facciate senza che in
quella ci si faccia altra iscrittione nè armatura, ma solo quella di questa città, l’altro motivo e che tratanto viene l’assenzo regio per la convalidazione dell’obligo, che doverà fare la città
di Lecce, conforme la presente conclusione, sopragiunge l’inverno con le piogge, et non si potrà eseguire il gusto, e volontà di S.E. Però lo fo intendere alle SS. loro, acciò dispongano quello
s’ha da risolvere. Il dottor Ludovico Scalmafora dice circa la prima facciata esser ragionevole, e forzoso che vi si collochinò l’arme di Sua Maestà, che Dio guardi, e dell’Eccellenza del Regno
et che in quella non vi si faccia altro; et che per l’iscrittione di questa città di Brindisi s’eligga la facciata di mandiritta a quella di Sua Maestà, nè in quella si possa fare altra
iscrittione nè altre armi; respetto l’assenzo regio, che mentre ne dà parola l’Ill.mo sig. generale Baron d’Amato, et il detto signor Auditore Albertino, come presentialmente l’ha data, et
dà di farlo venire in risposta a spese della città di Lecce, che si consegnino li pezzi per l’effetto del donativo già fatto al detto glorioso santo, et se ne stipulinò le dovute scritture,
conforme la predente conclusione con l’obligo alla città di Lecce di far venire detto regio assenzo a sue spese fra un mese.
Non tardò la risposta del Consiglio Comunale della Città di Lecce. 15 novembre 1659; – Litij in Universali palatio congregatis. Propterae hodie praedicto die coram nobis dictus magnificus Io:
Battista Guarinus ut supre generalis Sindicus, et pro exequutione dictae conclusionis factae, ratificavit, emologavit, et acceptavit, etc.
Il giorno 15 del mese di novembre 1659 Lecce nel palazzo Universale congregazione. Propose il magnifico signor Gio: Battista Guarini generale Sindaco, dicendo Signori miei le SS.VV. sanno, come
li magnifici signori Gio: Angelo Manco, et Berardino Caputi eletti da questa fidelissima città a stipular l’obligo a beneficio della magnifica città di Brindisi per l’iscrittione apponenda nella
colonna costruenda in questa piazza ad honore del glorioso Santo Orontio ecc.
E per la maggior parte nel consiglio comunele di Brindisi del 15 novembre 1659 fu concluso conforme al voto del dottor Scolmafora che lascia ai posteri un documento marmoreo dell’avvenimento
suiia origine delle colonne “ Columnam hanc quam Brundusina civica suam ab Hercule ostentas originim ….. Questa colonna che la città di Brindisi, che ostenta le sue origini da
Ercole,…..”
La sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, organizza un progetto “Storie della nostra storia ,che si apre con Brindisi … persino capitale; incontro tra chi legge e
chi scrive, tra chi ama imparare a leggere e chi ama imparare a scrivere”.
Suppongo che faccia parte di “Storie della nostra storia” la mia pubblicazione Dagli atti di concessione e ratifica la storia della colonna del porto di Brindisi data a Lecce;
finito di stampare nel mese di dicembre 2002 dalla tipografia Neografica Latiano (BR) ed in data 7 gennaio 2003, donate alla Biblioteca A. De Leo di Brindisi cinque copie della
pubblicazione, ma il libro non venne catalogato.
Probabilmente celare l’esistenza di una pratica specifica dovuta al fatto che il Canonino Pasquale Camassa, illustre storico brindisino, nella sua “La Romanità di Brindisi Attraverso la Sua
Storia e i Suoi Avanzi Monumentali” – Brindisi Tipografia del Commercio, 1934, Cifr. a pag. 119-120 «e le ricerche da noi fatte sinora per sapere cosa avvenne in quell’epoca circa la pratica
della colonnas sono riuscte infrutuose», eppure correggere ciò che non era noto in quell’epoca, è solo cercare di migliorare una realtà storica della nostra storia.
Aldo Indini - Cultore di Storia locale