L’errore sulla lapide di Virgilio

   Comm. Geom. Aldo Indini

Via N. Magaldi n. 1 – 72100  Brindisi

 

                                                                                                          Brindisi li  1° maggio 2013

 

 

                                                                                                          Al Sig. Sindaco Mimmo Consales

                                                                                                          Palazzo Granafei – Via Duomo

                                                                                                          72100                        BRINDISI

 

OGGETTO: L’errore sulla lapide di Virgilio.            

 

 Divenuto Sindaco nel 1945 Francesco Lazzaro, emerge il suo impegno quello di cancellare, il più possibile, ogni ricordo del passato periodo fascista.

 Fu tale l’accanimento che sulla targa di marmo che ricorda la morte del poeta Virgilio è riportata in numeri romani la data del 1900 (MCM), ma in realtà fu apposta nel 1929.(MCMXXIX) VII EF.

Gli ultimi numeri (XXIX) furono cancellati dagli operai per disposizione del Sindaco Francesco Lazzaro, per eliminare dall’epigrafe la parte in cui si ricordava il periodo fascista con la scritta VII EF.

 Bruno, Cafiero e la Sciarra sono stati i promotori che ripetutamente hanno segnalato l’errore al Comune, senza alcun risultato, da quando Cafiero racconta dell’inglese che nel 2002 si accorse della data sbagliata; si trattava di un turista che aveva deciso di partire da Roma, a piedi per percorrere la via Appia fino a Brindisi. Giunto a Brindisi visitò la casa dove morì il poeta dell’Eneide e si accorse che la targa riportava la data sbagliata.

 E’ noto alla S.V. ogni mio sforzo per il ripristino della verità storica di questa città, riportai nelle 10.000 copie dei miei 5 libri sparsi, gratuitamente, in tutta Italia e non solo,negli ultimi 15 anni, mentre su vari argomenti e periodi la città rimane ancora arretrata rispetto a nuove documentazioni, i turisti invece ne sono aggiornati e rimangono sbalorditi quando le accompagnatrici comunali illustrano monumenti i cui riferimenti non corrispondenti alle agende in loro possesso.

Brindisi candidata a capitale Europea della cultura 2019, in quanto antica città ricca di storia, ma rischia il risultato perché la storia è comprovata dai documenti e non per sentito dire, o solo perché detto da un illustre personaggio non può essere corretta.

I suoi sforzi su studi,progetti culturali e gare specifiche vacillano se non si procede ad una revisione storica almeno dei principali monumenti cittadini, così come iniziato dal suo predecessore Sindaco Mennitti, con le Colonne Romane termine della navigazione e no della Via Appia e nelle enciclopedie si legge “erroneamente ritenute termine della via Appia”, ma così non è nella sala della colonna.

 

Distinti saluti.

 

                                                                                              Aldo Indini