Pubblicato su”EUROMEDITERRANEO” n. 127 del 1 aprile 2008
Quale sviluppo
per il nostro territorio?
Brindisi, agricoltura al collasso mentre aumentano
i progetti per la produzione di energia
Mentre in Toscana, a Montalcino, un ettaro di vigneto costa oltre 350.000 euro ed è difficile trovarlo in vendita, a Brindisi l’agricoltura è al collasso, gli agricoltori sono in agitazione, fino ad arrivare allo sciopero generale, ed è iniziata la svendita dei terreni a 1,3 fino a 2 euro al metro quadrato.
Diverse società stanno, infatti, acquistando centinaia di ettari di zone agricole per costruire centrali fotovoltaiche e per installare pale eoliche; zone di territorio verranno sottratte all’agricoltura e saranno attraversate da chilometri e chilometri di cavi elettrici, da strade di servizio e interessate ad attrezzature di supporto.
E’ di questi giorni la notizia dell’accordo ENEL-CIA per sviluppare a Brindisi progetti pilota per la produzione di elettricità in centrali alimentate con gli scarti della potatura degli ulivi. La CIA è la Confederazione Italiana Agricoltori.
L’accordo tra Italia e Albania per la costruzione di un elettrodotto tra Valona e Brindisi ha avuto tutte le autorizzazioni e sarà pronto in 40 mesi.
L’elettrodotto, della capacità di 500 Mw, sarà lungo 155 km, 14 dei quali saranno interrati dal punto di approdo a Cerano fino alla sottostazione di Brindisi-sud, sulla strada Tuturano-Mesagne.
Il PRIE (Piano Regolatore Impianti Eolici) prevede 152 pale eoliche nel comune di Brindisi e sono arrivate domande per ben 21 progetti.
50 Torri eoliche saranno installate, invece, in mare tra Cerano e Torre Rinalda, dalla Società Trevi Energy.
Un gasdotto, proveniente dal Medio Oriente, sbarcherà e attraverserà il territorio brindisino.
Avremo, di conseguenza, meno zone agricole e meno agricoltori, non diminuirà il carbone sbarcato e bruciato a Brindisi, aumenterà enormemente la produzione di energia elettrica da inviare nella rete nazionale, che disperderà, per effetto Joule, circa il 20% dell’energia stessa.
Maurizio Portaluri, medico oncologo, ha presentato un dossier sull’incidenza delle malattie tumorali in provincia di Brindisi e ha dimostrato un trend in aumento.
C’è sempre il tentativo di costruire il rigassificatore e il Piano di riqualificazione e sviluppo del porto prevede la realizzazione di opere ciclopiche.
Sembra una contraddizione, mentre i nostri agricoltori vengono scoraggiati e mortificati da una politica agricola fallimentare, i grandi produttori nazionali di vini, il toscano ANTINORI, famoso anche per il Brunello di Montalcino, i veneti PASQUA e ZONIN, il piemontese GIORDANO, hanno acquistato in zona, grandi estensioni di vigneti. Investono perché credono nel futuro dell’agricoltura salentina.
Il nostro territorio è stato condannato ad essere, soprattutto, un hub energetico.
Ma chi decide il nostro futuro, quale è il tipo di economia che si vuole sviluppare, quale è il ruolo riservato ai cittadini?
Vito Maellaro