Il Governo decide che le nostre Province vanno a scadenza naturale; il nostro territorio danneggiato dalla decisione di Ferrarese

 

di Italo Guadalupi

 

Il Governo Monti, dopo lo stop sulle indennità parlamentari, accusa un altro stop a seguito della minaccia di ricorso alla Consulta sulla norma delle province e decide che le stesse non decadranno nel 2013, ma a scadenza naturale. È bastata quindi la minaccia di un colossale ricorso alla Corte costituzionale a far cambiare la norma sull'abolizione delle Province. È stato approvato invece dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera un sub-emendamento alla manovra che stabilisce che gli organi in carica decadranno a scadenza naturale e non più entro il 31 marzo 2013 come prevedeva una proposta del governo. Insomma, non ci sarà nessun anticipo della scadenza. Non solo, gli organi provinciali in scadenza l'anno prossimo non andranno più al voto ma verranno nominati dei commissari ad acta fino alla messa a punto della riforma. Appare evidente che la provincia di Brindisi si appresta ad avere un periodo di commissariamento di circa due anni. Insomma mentre le altre province potranno gestire le proprie risorse, progettare nuovi percorsi, attirare nuovi e cospicui finanziamenti, la nostra, avendo un Commissario, potrà solo accontentarsi dell’ordinaria amministrazione. Tutto questo conferma quanto dichiarato dall’On. Luigi VITALI che preannunciava, per questa questione, decisioni eclatanti da parte del Governo come pure conferma le preoccupazioni dei Consiglieri del PDL, PUGLIA PRIMA di TUTTO, SEL e PD i quali all’indomani delle dimissioni del Presidente Ferrarese avevano invitato lo stesso a ritirarle al fine di garantire alla nostra Provincia quegli organi elettivi capaci di incidere sulle scelte che la Regione Puglia ed il Governo andranno a prendere su quello che sarà il futuro della nostra Provincia. Oggi, invece, ad esempio, leggiamo sugli organi di stampa, che la difesa della Provincia di Brindisi sul deliberato della Regione Puglia è toccata farla al consigliere regionale del FLI Euprepio CURTO. Lo stesso ha preso carta e penna ed ha scritto al Presidente del Consiglio chiedendo che il Governo si attenga alle volontà espresse dagli Enti Locali come rappresentate negli atti deliberativi. Di prendere inoltre in considerazione la costituzione di una grande provincia salentina costituita dalle province Brindisi, Lecce e Taranto. Risulta quindi chiaro ed evidente che, ancora una volta, le scelte dell’ex Presidente Ferrarese hanno penalizzato il nostro territorio. La sua politica del nulla e dello scontro ha portato i comuni dell’intera provincia a disaffezionarsi tra loro, è riuscito, nei tre anni che ha governato, a distruggere il senso di appartenenza al territorio brindisino ed il risultato è stato che appena i comuni ne hanno avuto l’occasione hanno scelto di aggregarsi alle province limitrofe. L’ultima prova, se ce ne fosse bisogno, ci è stata fornita dagli ultimi due consigli provinciali dove è apparso evidente che il “Laboratorio” si è trasformato in un “Ambulatorio” dove curare le ferite aperte all’interno della maggioranza. In quell’occasione Ferrarese non ha lesinato di distribuire insulti a destra e a manca e perfino a due capo gruppo di quei partiti che avrebbero dovuto essere le colonne del così detto “Laboratorio”. Parlo del prof. Damiano Franco e del prof. Francesco Fistetti, personaggi che la storia di questo territorio ha già consacrato. Al termine di questa mia esperienza in consiglio provinciale mi rimane da una parte l’amarezza di avere avuto come massimo rappresentante il presidente Ferrarese, mentre dall’altra sono orgogliosamente fiero di aver condiviso i banchi del consiglio con persone incorruttibili e leali come i consiglieri del PDL e della Puglia Prima di Tutto e persone di spessore nonché maestri di vita come appunto il  prof. Damiano Franco ed prof. Francesco Fistetti.