Io non me ne vado. Credo fermamente che Brindisi cambierà

di Pierpaolo Petrosillo

 

Dal sito:http://www.brindisireport.it/focus/2012/09/15/io-non-me-ne-vado-credo-fermamente-che-brindisi-cambiera/

Brindisi cambierà. Ecco perchè resto qui con la mia famiglia. Frequentemente sento, o leggo, lamentele circa la città che amo. “Non cambierà mai”, “me ne andrò via”, “eti tuttu nu schifu”, “tanta no’ cangia ma’ niente”, ed altre espressioni che ognuno rimembrerà d’istinto nella testa. Discorsi da bar o fatti mentre si attende al parrucchiere per farsi le sopracciglia o la lampada solare. Parole pronunciate tra vecchi amici che si incontrano occasionalmente o che nel tempo libero, se ce l’hanno, si riuniscono giovialmente per farsi compagnia.

 

Io credo che quando si ama qualcosa, quella cosa bisogna accudirla e non lasciarla mai fino alla fine. Io credo che amare voglia dire darsi a lei. Io credo che il futuro, che diviene man mano presente, corrisponda esattamente a quello che meritiamo ed a quello che direttamente o indirettamente vogliamo o subiamo.

 

Personalmente non sopporto più, da tempo, chi espone sterilmente lamentele senza impegnarsi attivamente nel sociale e nella vita collettiva, né tollero più chi critica aspramente la politica senza interessarsene personalmente. Non mi piace chi getta fango, genericamente, sui politici, in quanto ogni politico, come peraltro ogni uomo, va sempre rispettato fino a quando rispetta, o fino a quando non si dimostri sia corrotto o incapace.

 

Io ho molto rispetto per chi si immerge nella politica credendoci, molto più di quanto ne provo per chi si interessa solo dei propri affari e del proprio tornaconto personale illudendosi che sia benessere. Un cambiamento, meglio dire miglioramento, non verrà mai calato dall’alto né cadrà dall’albero come la pera che molti brindisini attendono quotidianamente per mangiare, parafrasando una splendida frase in dialetto.

 

Certo, anche in me, guardandomi attorno, talvolta monta la rabbia, l’angoscia, lo sconforto. Ma considero la mia città parte della mia casa, e la gente che la abita parte della mia famiglia. Questa città è un luogo stuprato culturalmente, è un luogo violentato fisicamente, è un luogo mal educato mentalmente, è un luogo bistrattato socialmente ed economicamente, è un luogo volutamente tenuto, a livello governativo, senza identità e senza libertà.

 

Esattamente come un povero immigrato costretto dalla povertà, e dalla disperazione, a piegare la spalla per pochi soldi e vivere in un ghetto-dormitorio. Le differenze tra chi guardiamo straniati girare con le biciclette di montagna, e lo stesso osservatore, sono molto sottili, grevi, rasentano l’indifferenza, somigliando a due vignette diverse solo in minimi particolari inutili.

 

Io sono nato a Brindisi, ci vivo da oltre quarant’anni, qui mi sono sposato, ho fatto nascere i miei figli, ed è qui che esigo il loro futuro, se essi lo desidereranno. I miei figli avranno spazi così come hanno già scuole dignitose ed insegnanti volenterosi, spiagge e litorale splendente. Ogni difficoltà saremo in grado di affrontarla, costruiremo il rispetto tra persone perché qui c’è tanta brava gente che lavora e vive degnamente, e cosa pubblica e cosa privata saranno una cosa sola.

 

La mia città sarà pulita, piena e sicura come le altre. Allora, qualche anno ancora, tanti amici andati via per necessità potranno ristabilirsi qui per continuare una vita decorosa. Saranno in tempo. Dico questo con animo pesante, ma senza intristirmi o consolarmi, e voglio amici che la pensino come me, perché “il sogno di una sola persona è solo sogno, quello di due persone è già realtà”.

 

Quello che accade nella mia città, quello che ascolto nei tg, quello che leggo sui giornali e lo schifo col quale devo scontrarmi ogni giorno, sono io, io stesso, con i miei compromessi, le mie paure di fare per non perdere qualcosa di acquisito, la mia codardia, la mia immaturità e la mia ipocrisia.

 

Io credo fermamente che Brindisi cambierà, perché tutti i brindisini stanno avendo, forse per la prima volta nella loro storia, la possibilità di sapere. L’informazione è l’unico strumento per apprendere cosa stia succedendo e come bisogna agire per intraprendere una rotta sapiente, con un punto condiviso di destinazione. La consapevolezza e l’onestà sono lo strumento per battere l’ignoranza. Io non me ne vado. Io resto e lotto insieme ai brindisini di qualità.