Pubblicato su”EUROMEDITERRANEO” n. 135 del 16 settembre 2008

 

SI VENDE IL CESARE BRAICO?

 

I cittadini si pongono domande sulla gestione della cosa pubblica

 

È il timore di tanti brindisini affezionati che trascorrono il tempo libero nel parco del complesso del Cesare Braico, ricco di alberi di alto fusto e di varie specie arboree.

 

Nel giugno 2007 Adalberto Malorzo, del Comitato cittadino per la trasparenza e la cittadinanza, ha diffuso un volantino per denunciare l’intenzione di vendere, da parte della Regione, il complesso ospedaliero del Cesare Braico, nato nel secolo scorso come Sanatorio per la cura della tubercolosi,

per ripianare la disastrosa situazione economica della sanità pugliese.

 

Sempre nel 2007, l’Avvocatura dello stato ha invitato le varie Amministrazioni ad attivarsi “per la soluzione pratica e concreta del problema, essendo imminente e serio il rischio di una sfavorevole pronuncia esecutiva, che priverà l’Istituto alberghiero della disponibilità di una sede”.

 

Il complesso del Braico, dismesso come ospedale, è utilizzato come Istituto Alberghiero, che grazie al lavoro del Preside Vladimiro Caliolo è diventato uno dei più qualificati a livello nazionale. Il parco circostante viene utilizzato da tutti i brindisini per fare footing o per passeggiare. L’area di fronte al parco, di proprietà Enel, è stata recentemente venduta e presto sorgerà un complesso edilizio, che graverà ulteriormente sui carenti servizi del quartiere.

 

Il 6 giugno scorso Malorzo ha inviato un lungo telegramma al presidente della regione Vendola per ribadire il netto dissenso dei cittadini di Brindisi, danneggiati dalla vendita del complesso; il che creerebbe, di conseguenza, vantaggi economici agli altri cittadini pugliesi. Malorzo ha chiesto al Presidente della Provincia ed al Sindaco di ipotecare il parco per le somme che i cittadini di Brindisi hanno già versato per tutti i lavori effettuati per il recupero, il risanamento e la custodia del parco. Sono state spese anche somme della Comunità Europea per un immobile, che è al servizio dell’intera città.

 

È naturale che i cittadini si pongano domande sulla gestione della cosa pubblica: da un lato si tende alla vendita del Braico e alla distruzione di un parco storico situato nel cuore della città, sempre carente di spazi verdi, dall’altro si realizza, con somme ingenti, il parco Magrone con costruzioni all’interno e con lo sconvolgimento del terreno naturale.

 

Vito Maellaro