Il sottopasso di via Torpisana - ing. Domenico Danese

 

L'appalto dei lavori di costruzione del sottopasso ferroviario di via Torpisana non finisce mai di sorprendere.

Nel lontano 2009, ricordo, venne installato il cartello di cantiere su cui erano chiaramente indicati la data di inizio e di fine lavori: tutto si doveva compiere nel 2009!

Poi è successo che, durante i lavori, il costo dell' opera è cresciuto di 500.000 euro (arrivando a 1.600.000 euro) perchè si è dovuta finanziare una “perizia di variante” causata da sorpresa geologica.

Sono molto perplesso sulle motivazioni di questa variante (riconducibili a mio avviso a errore progettuale dell'Impresa che si era aggiudicata la progettazione e la costruzione dell'opera).

Dai tecnici del Comune si apprende ora che, a lavori completamente ultimati, è spuntata una seconda variante che fa crescere il costo ancora di 250.000 euro per effetto del prolungamento del sottopasso fino al 5° binario.

Ma come!

Stiamo parlando di una nuova sorpresa? Forse che il progetto dell'opera arrivava fino al 4° binario e, improvvisamente, è spuntato anche un 5° binario sfuggito al progettista?

Anche in questo caso non riesco proprio a comprendere le motivazioni.

I dirigenti del Comune hanno spiegato che la maggiore spesa deriva sostanzialmente da una “perizia di assestamento”.

Chiariamo subito che nelle norme che regolano le opere pubbliche non esiste affatto questo tipo di  perizia (vedi il “codice degli appalti” ed il “regolamento di attuazione”) e pertanto sarebbe meglio spiegare bene ai cittadini cosa è successo effettivamente in corso d'opera.

Probabilmente si voleva giustificare la maggiore spesa di 250.000 euro per effetto di maggiori quantità delle lavorazioni che si sono dovute eseguire rispetto a quelle previste all'origine.

Ma anche in questo caso ritorna sempre lo stesso dubbio: errore di progettazione nel computare le quantità di lavoro.

Credo che i cittadini meritino più rispetto nella informazione perchè hanno il sacrosanto diritto di sapere come sono state impiegate le risorse pubbliche.

In ultimo vorrei esprimere due considerazioni tecniche sulle scelte progettuali.

1) Una rampa di adeguata pendenza avrebbe risolto molto meglio il problema dell'abbattimento delle barriere architettoniche. Ho seri dubbi sulla scelta fatta di installare una pedana mobile. Quanto tempo resisterà agli atti vandalici?

2) Perchè mai non si è pensato di realizzare, sull'altro lato della scala, uno scivolo utile per il trascinamento dei bagagli? Stiamo parlando infatti di un'opera che servirà anche i viaggiatori che si recano in stazione.

 

5 marzo 2012

 

Ing. Domenico Danese