La Politica supplita dalla Magistratura

 

Ciò che avviene in questo periodo è davvero triste. La Magistratura, suo malgrado, è chiamata ad intervenire dove avrebbero dovuto agire gli enti preposti.  Così accade per l’Ilva di Taranto, per l’Enel di Brindisi e per tante altre realtà industriali e non. Accade anche che, chi doverosamente  avrebbe dovuto fare un mea culpa e cercare di dare una giustificazione all’immobilismo che ha caratterizzato l’Ente da esso Presieduto nell’azione di controllo, prende la palla al balzo e si erge a paladino della giustizia pensando che, per esserlo, basta avviare una costituzione di parte civile.

A questo punto viene naturale chiedersi: ma quando Ferrarese ricopriva l’incarico di Presidente dell’Associazione Industriali di Brindisi e difendeva l’azienda ENEL dagli attacchi dell’allora Presidente Michele ERRICO, non si accorgeva di quanto accadeva realmente sul territorio? E quando condivideva progetti, programmi ed esperienze con l’Azienda Enel, non si accorgeva che tutta una popolazione gridava aiuto? La storia, come dice Argese, ci dice che la prima cosa che ha fatto, una volta eletto, è stata quella di farsi versare nelle casse dall’Amministrazione Provinciale il contributo di un milione e quattrocento mila euro mai voluto dal suo predecessore. Tutti ricordiamo che proprio attraverso quella rinuncia il dott. Michele ERRICO stigmatizzò il rapporto tra l’azienda e l’ente. In più c’è da dire che quei soldi non sono stati utilizzati da Ferrarese per alleviare le sofferenze patite da quei cittadini che nel Decreto di Citazione Diretta a Giudizio compaiono nella veste di Parte Offesa, ma sono stati sperperati in propaganda. L’altra domanda che viene spontaneo chiedersi è: quanto il basket sponsorizzato ENEL ha contribuito all’ascesa in politica del Presidente Ferrarese? E quanta disattenzione ha prodotto nell’ente preposto al controllo quel contributo concesso?  Dice bene il segretario provinciale dell’UDC Ciro Argese quando afferma che la storia della politica industriale è stata scritta.  Nel dire ciò però dimentica che la storia viene scritta giorno dopo giorno e nessuna azione di pulizia a posteriori può essere fatta, neanche attraverso una costituzione di parte civile fatta qualche giorno prima di lasciare l’incarico di Presidente della Provincia. Se Argese leggesse le carte sicuramente si accorgerebbe che per il reato di risarcimento del danno ambientale, in base all’Artt. 311 D.Lgs. n. 152/2006, il potere di agire è riservata allo Stato, ed in particolare al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, anche esercitando l’azione civile in sede penale. Agli enti locali è demandata solo la facoltà di sollecitare l’intervento statale.

Farebbe bene allora Ferrarese a sollecitare l’intervento del Ministero preposto e se proprio vuole fare un’azione di pulizia della sua immagine, lasci ogni cosa che lo lega alla Società ENEL, in primis il basket, diversamente sarà poco credibile, come quando, qualche tempo fa, prima della concessione del contributo da parte dell’ENEL, cominciò a fare proclami circa la conversione di uno dei quattro gruppi della centrale Federico II a metano. È storia, sig. Argese, che allorquando l’ENEL rinnovò la sponsorizzazione, di conversione Ferrarese non ne parlò più. Oggi illudere con proclami la popolazione dicendo che sarà ripagata del danno subito con la somma di 500.000.000 di euro è decisamente scorretto. È doveroso invece dire ai cittadini la verità. Dobbiamo perciò informare che sarà una battaglia dura in quanto, ciò che chiediamo, è tutto da dimostrare e non ci possiamo avvalere solo delle imputazioni per cui la Procura della Repubblica procede nei confronti dei responsabili ma dovranno essere i legali a cui è stato affidato l’incarico ad imbastire le prove. Dobbiamo, con chiarezza, dire che il processo durerà tanti anni e che se si vuole effettivamente arrivare a vincere non basta un incarico deliberato con una remunerazione da quattro soldi; anche questo fa pensare ad una operazione che è solo di facciata ed elettorale.     

Ed ancora, segretario Argese, l’ente provincia è deputato, più dell’ente comune, al controllo ed alla salvaguardia dell’ambiente. Sarebbe auspicabile, visto che aprite gli occhi solo adesso, avviare un’azione di monitoraggio e controllo su tutte quelle attività sensibili quali quelle riferibili a Polimeri, Sanofy, Edipower, SFIR ed altre, sulle quali non mi sembra che siano stati mai accesi i riflettori. Questo per non trovarsi tra qualche tempo, sempre per  qualche intervento della Magistratura, a dover fare,  ancora una volta, la parte di chi arriva dalla Luna. A tal proposito plaudo all’iniziativa intrapresa dal consigliere regionale Euprepio Curto che ha presentato una interrogazione urgente in Consiglio Regionale finalizzata alla conoscenza nel dettaglio della situazione delle tante industrie operanti su Brindisi. Come sempre sig. Argese, è doloroso constatare come tocchi sempre ad alcuni di voi, inventare una difesa, anche dell’indifendibile. Diciamo che siete, per la storia che su di voi avete scritto, passando dall’uno all’altro schieramento, i soggetti obbligati a dimostrare costantemente la propria fedeltà.

Cambiare opinione, a volte, è segno di intelligenza, ma quando questo avviene, etica vuole che, correttamente bisogna spogliarsi di ogni cosa o incarico ottenuto militando dall’altra parte per ripresentarsi nella nuova veste al giudizio dell’elettorato.

In questo particolare momento, la politica cominci ad interrogarsi sul perché non gode più la fiducia della gente.

 


Il Consigliere Provinciale PDL Brindisi

Italo GUADALUPI