ANALISI STORICA DELLA VITA REALE DI GESU’, DETTO IL CRISTO E DELLA MOSTRUOSA QUANTITA’ DI SANGUE CHE IL POPOLO EBREO HA VERSATO A CAUSA DELLA SUA MORTE SULLA CROCE.


di Antonio TRONO

Ha principio la persecuzione degli ebrei  (parte 2)

Dopo aver narrato sufficientemente su chi e come vennero scritti i vangeli ed avere illustrato in eguale misura ed in maniera efficiente la personalità di Gesù, e sui personaggi che nel nome di Cristo, ebbero effettivamente a fondare la religione Cristiana, passo a raccontare, come  ebbe ad iniziare la persecuzione degli ebrei.

Con la distruzione di Gerusalemme completata il 7 settembre del 70 d.C. dalle quattro Legioni Romane guidate da Tito Flavio Vespasiano, parte degli Ebrei riusciranno a fuggire attraverso delle gallerie segrete, mentre altri resistettero e combatterono sino al sacrificio dell’ultimo combattente, Nacque una “credenza” più radicata nell’immaginario collettivo Cristiano (e non solo) che è quella che fa coincidere l’inizio della “Diaspora Ebraica”, con la distruzione del Tempio di Gerusalemme, quale conseguente “maledizione divina” fin dalla nascita della religione Cristiana.

E  così si è fatto coincidere l’inizio della dispersione (Diaspora) Ebraica con la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani.

Ne consegue che secondo i Padri della Chiesa, la Diaspora, sarebbe l’effetto di una ben determinata causa “la maledizione divina” che peserebbe sull’intero popolo Ebraico per la crocifissione di Gesù.

Basta leggere le opere di San Girolamo (gli Ebrei sono serpenti la cui immagine è Giuda e la preghiera è un raglio d’asino), di Sant’Agostino, di San Giovanni Crisostomo (Dio odia gli Ebrei e li ha sempre odiati), di San Gregorio Magno e di San Gregorio di Nissa (assassini, nemici di Dio, avvocati del diavolo,) per rendersi conto dell’estremo disgusto con cui i primi Padri Cristiani, descrivono gli Ebrei. I loro testi fecero testo nell’insegnamento Cristiano durante tutto il Medioevo.

Ma la “Diaspora” ebbe ad iniziare molto tempo prima della nascita di Gesù, almeno un millennio antecedente a tale evento, a causa delle invasioni della Palestina, da parte di altri popoli che diedero luogo a deportazioni più o meno massicce nei paesi dei conquistatori, dove gli Ebrei venivano venduti come schiavi e così si formavano colonie che fin dall’antichità si sono espanse a vista d’occhio.

Quindi al tempo della caduta di Gerusalemme, gli Ebrei di Palestina, erano una minoranza se rapportata al numero di correligionari al di fuori di essa.

Nel libro di Lebrenon Zeiler, egli afferma che al tempo di Gesù, vi era non più di un milione di Ebrei in Palestina e quattro o cinque volte di più nelle province dell’Impero, quindi la “maledizione divina”, che ricadde sull’intero popolo Ebraico ed espressa dai primi Padri della Chiesa, per i Canoni Cristiani, in cui il “perdono” costituisce la base della religione stessa,appare ai nostri occhi,un vero controsenso,perché non si può dare la colpa di “Deicidio” ad un intero popolo, quando solo uno sparuto gruppo di persone sfavorevoli a Gesù, acclama e costringe ad acclamare la moltitudine degli Ebrei presenti sulla piazza al cospetto di Ponzio Pilato che pronuncia la condanna a morte del Cristo, mediante crocifissione.

Intanto quel “controsenso” ha portato un intero popolo, nel corso del succedersi dei secoli, ad essere odiato, dileggiato, oltraggiato,  massacrato ed in gran misura annientato ed il suo sangue versato nei vari territori di questa nostra Europa, con la benedizione dei primi Padri della Chiesa Cattolica Romana.

La più antica fonte antisemitica è Cristiana “Gli Ebrei sono quelli che hanno crocifisso Gesù”. Per molti secoli la Chiesa ha alimentato nel popolo questa convinzione demagogica che serviva a giustificare la persecuzione e l’eliminazione della “concorrenza religiosa”.

La comunità religiosa degli Ebrei era sparsa in tutta l’Europa, e costituiva sempre un corpo autonomo in una società in cui la Chiesa voleva essere l’unica Autorità,non solo religiosa,ma anche politica. Solo per la loro esistenza, gli Ebrei erano un pericolo costante per una società medievale dominata dalla religione Cristiana, il loro costante rifiuto di farsi Cristiani, era una specie di delegittimazione della validità universale della fede Cristiana.

Così è nato l’odio ed anche la necessità di trovare una spiegazione “religiosa” per quest’odio. L’idea della “colpa collettiva” degli Ebrei,per la morte di Gesù, fu praticamente la condanna a morte per milioni di essi. Questa convinzione si mantenne viva molto a lungo, a livello più o meno conscio, in vasti strati della popolazione Europea.

Dopo la distruzione del Tempio e di Gerusalemme, gli Ebrei si diffusero per tutto l’Impero Romano, e ciò continuò in misura minore nel periodo della dominazione Bizantina dal 324 al 638, nel Mediterraneo centro-orientale.

In tutto quel periodo fu la politica Cristiana ufficiale, a convertire gli Ebrei al Cristianesimo e la Leaderscip Cristiana realizzò la politica ufficiale di Roma nel vano tentativo di convertirli.

Qui di seguito faccio un breve cenno sui personaggi principali che effettuarono dal 361 al 368 una maggiore recrudescenza nella persecuzione Ebraica, furono: il Governatore Romano Costanzo Gallo, che domò la rivolta degli Ebrei, nel corso della quale egli distrusse le principali città della zona della Galilea, tra le quali Zippon e Lidda,che non si ripresero mai più; nel 368, con la consacrazione  a Patriarca di Giovanni Crisostomo,la cui retorica delle sue prediche contro la “malattia Ebraica”, creò un clima di odio e di rancore contro i grandi insediamenti Ebraici, come quelli di Antiochia e Costantinopoli. Infine dal V secolo in poi sino alla esplosione della religione Musulmana, si distinsero gli Imperatori Bizantini Teodosio I e Giustiniano I che emanarono una vasta seri di decreti che istituivano ufficialmente la persecuzione contro gli Ebrei. Agli stessi non era consentito possedere schiavi, costruire nuove Sinagoghe, ricoprire cariche pubbliche o difendere casi tra Ebrei e non Ebrei. I matrimoni misti furono dichiarati un reato capitale come anche la conversione di un Cristiano all’Ebraismo. Eliminarono il Sinedrio e la rispettiva carica di Presidente, vietarono l’uso della lingua Ebraica nei rituali religiosi e coloro che disobbedivano a tali restrizioni venivano minacciati di pene corporali, di esilio e la perdita dei beni.

L’esistenza precaria degli Ebrei sotto il dominio Bizantino non durò a lungo, grazie all’avanzata vittoriosa dell’esercito Musulmano, che uscito fuori dalla remota penisola Arabica, dove risiedevano grandi popolazioni di Ebrei e dove il Califfato Musulmano espulse i Bizantini dalla terra Santa nel giro di pochi anni. Con il dominio Musulmano in Spagna, ebbe inizio l’età dell’oro per gli Ebrei. Infatti essi vennero formalmente accettati nella società e la vita sociale, religiosa, culturale ed economica ebbe a fiorire. (fine seconda parte)