ANALISI STORICA DELLA VITA REALE DI GESU’, DETTO IL CRISTO E DELLA MOSTRUOSA QUANTITA’ DI SANGUE CHE IL POPOLO EBREO HA VERSATO A CAUSA DELLA SUA MORTE SULLA CROCE.


di Antonio TRONO

Uno sterminio infinito (parte 4)

Nel 1516 a Venezia, venne istituito il primo ghetto recintato da muro e cancelli, in cui gli Ebrei erano costretti a risiedere e a restare chiusi la notte. L’ultimo ghetto sarà abolito a Roma nel 1870.

Relegati dalle leggi religiose e civili nei ghetti, periodicamente perseguitati. Prima la Francia, poi gli Stati Uniti, riconobbero agli ebrei pari diritti agli altri cittadini, ma anche in quei paesi fu negata alla collettività l’identità di popolo. Cominciò così una “assimilazione” degli Ebrei tramite la legittimazione dei matrimoni misti, l’esercizio delle libere professioni, imprese finanziarie e liturgia in lingua locale. Pessima invece era la condizione dei diversi milioni di Ebrei in territorio Russo, tanto che due milioni emigrarono negli Stati Uniti d’America. Ciò avveniva perché Alessandro III, reazionario ed antisemita aderì alla vecchia dottrina ideologica che si basava su Ortodossia, Autocrazia e Nazionalismo. La politica di Alessandro III aveva lo scopo di promuovere un antisemitismo popolare, secondo tale politica gli Ebrei erano accusati di avere ucciso Gesù e di opprimere Slavi e Cristiani. Nel 1881, dopo che gli Ebrei furono accusati ingiustamente dell’assassinio di Alessandro II, l’Ucraina fu interessata da una grande ondata di pogrom antisemiti. Vi furono pogrom in 166 città Ucraine, migliaia di case Ebree furono distrutte e moltissime famiglie furono ridotte in condizioni di estrema povertà, Un gran numero di donne, uomini e bambini rimase ferita e molti morirono. Dal 1880 al 1928, gli Ebrei oltre ad essere privati dei diritti civili, furono oggetto di altri pogrom, durante i quali ben 30mila Ebrei persero la vita. Un’altra ondata di sterminio di massa si ebbe a causa della pubblicazione in Russia del 1905 di un libello dal titolo “I protocolli dei Savi di Sion, che era un falso documento prodotto nei primi anni del XX secolo dalla Okhrana, la polizia segreta zarista e pubblicato in forma di documento segreto attribuito ad una cospirazione Ebraica tendente ad impadronirsi del mondo. Nonostante la comprovata falsità di tale documento essi riscossero ampio credito negli ambienti antisemiti.

In Francia, verso la fine dell’Ottocento, l’antisemitismo presente nei settori cattolici e moderati che non accettavano la politica della Terza Repubblica, ebbe tra il 1894 ed il 1906 la sua manifestazione antisemitica  con l’affaire Dryfus, quando un capitano Ebreo dell’esercito Francese venne ingiustamente imprigionato con l’accusa di tradimento. Molti intellettuali Francesi ed Europei si mobilitarono in sua difesa, capeggiati da Emilio Zolà, che col suo celebre articolo “ Je accusè”, ottenne la sua liberazione, che segnò la fine, degli anni di drammatica tensione tra i democratici e la destra nazionalista, dell’antisemitismo come argomento di propaganda politica.

Ma la vetta più alta dell’odio per la razza Ebrea fu raggiunta dal Nazismo di Hitler, quando quasi tutta l’Europa era sotto l’occupazione del regime del Terzo  Reich. Egli, infatti si prefiggeva oltre alla sconfitta degli Alleati, l’espansione territoriale della  Germania, l’instaurazione nel mondo di un Ordine Nuovo fondato sulla gerarchia sociale, ma soprattutto l’egemonia della razza “Ariana” e l’annientamento degli Ebrei.

Enunciato nel Mein Kampf, nei discorsi di Hitler e nei manoscritti dei suoi collaboratori più anziani, la realizzazione di questo “Ordine” fu perseguito tappa per tappa tra il 1933 il 1939, per arrivare durante la guerra, allo sterminio di massa degli Ebrei.

L’Ordine Nuovo, nell’ideologia Nazista, aveva come obiettivo l’annullamento e lo sradicamento dei valori umani, il diritto dell’uomo alla vita, il diritto dell’uomo e del cittadino all’eguaglianza nel suo paese, tutti principi elaborati lungo il cammino della civiltà Europea che costituiscono, tra i popoli illuminati, il fondamento della condizione giuridica dell’uomo e della famiglia.

Lo Stato Nazista, nel 1933, promulgò le leggi razziali antiebraiche conformi alla sua ideologia. Nel settembre del 1935, le leggi approvate a Norimberga stabilivano che “la purezza del sangue tedesco è indispensabile per l’esistenza del popolo tedesco. Il cittadino del Reich è solo colui che ha sangue tedesco o sangue da esso derivato”.

Da secoli gli Ebrei risiedevano in Germania ed in precedenza tra Ebrei e Tedeschi non vi erano stati mai dei conflitti, tanto è che dopo l’emancipazione del XIX secolo, molti Ebrei cercarono di integrarsi con la società civile del paese e considerevole era stato il contributo degli Ebrei Tedeschi alla scienza, alla letteratura,alle arti e all’educazione ed alcuni di essi avevano conseguito il Premio Nobel. Contribuirono altresì alla vita economica ed industriale del paese. Si erano talmente assimilati al resto della società, tanto che i matrimoni misti erano divenuti un fatto comune e la nascita di Ebrei con entrambi i genitori Giudei, erano talmente diminuiti che si prevedeva che nel giro di poche generazioni, la popolazione di identità e di religione Ebraica, sarebbe sparita.

Ma con l’applicazione delle legge razziali, essi furono privati della cittadinanza tedesca, fu vietato loro l’accesso alla cariche pubbliche, all’esercizio delle libere professioni ed alle associazioni socio-culturali. Poi vennero esclusi dalla vita economica del paese, espropriati dalle loro proprietà. Furono esercitate pressioni, perché emigrassero dalla Germania e nel novembre del 1938, un pogrom, incoraggiato dal Governo, esplose in tutto il paese. Un centinaio  di Ebrei furono assassinati, i negozi di loro proprietà saccheggiati, le Sinagoghe date alle fiamme e decine di migliaia di Ebrei rinchiusi nei campi di concentramento. In Austria, annessa alla Germania nel marzo del 1938, si scatenò una campagna di odio verso gli Ebrei, orchestrata da Adolf Eicheman e dalla Gestapo per la loro espulsione massiccia, che fu accompagnata da misure repressive e di dure umiliazioni.

In quel periodo i Paesi Europei erano attraversati da forti crisi economiche che avevano generato un clima di malcontento generale, quindi fu il momento propizio di fare degli Ebrei, i colpevoli di tale situazione. Essi furono designati come “capro espiatorio” ed indicati come i responsabili. In Germania, il razzismo anche se non era quello dell’antigiudaismo classico di matrice religiosa, predicato da Hitler, fornì un elemento supplementare, rappresentando gli Ebrei come portatori di tare ereditarie ed incompatibili con i fondamenti della Chiesa. 

Il razzismo sosteneva che la cosiddetta razza alla quale il popolo tedesco apparteneva, aveva doti creative delle quali beneficiava gran parte delle altre razze, ed affermava che gli Ebrei rovinassero la purezza della razza e ne minavano l’evoluzione naturale, nonché il diritto degli Ariani all’egemonia.

L’errore delle grandi democrazie fu quello di non prendere alcuna iniziativa di ordine pratico contro la legislazione antiebraica e le persecuzioni inflitte agli Ebrei, né furono aperte le frontiere dei paesi del mondo o quelle della Palestina mandataria agli Ebrei intrappolati nel Reich tedesco e nei territori da loro occupati, per cui il male propagatosi e radicatosi senza difficoltà tra i popoli illuminati, era arrivato al punto di costituire una minaccia per tutta l’umanità. Così per i Nazisti, gli Ebrei erano il nemico principale. Fin dallo scoppio della guerra la”soluzione del problema Ebraico” nel Terzo Reich,fu l’eliminazione degli Ebrei dalla Germania. Nel corso dell’invasione della Polonia,dove vivevano milioni di Ebrei,e l’assoggettamento degli altri paesi dell’Est,le persecuzioni Naziste furono capillari. Il comportamento verso di loro si fece sempre più feroce e niente poteva più fermare l’attuazione della “soluzione finale”.  Con l’attacco all’Unione Sovietica la soluzione finale ebbe inizio con l’attuazione di esecuzioni di massa in ambito locale, che in seguito sfociarono in un metodico piano di sterminio totale di tutti gli Ebrei d’Europa deportati nei campi di sterminio costituiti a questo scopo. Milioni di persone a prescindere dal sesso, dal ceto, adulti, vecchi, bambini e neonati, furono derubati e rinchiusi nei ghetti, in balia della violenza, della fame e dell’epidemie e poi brutalmente fucilati o mandati a morire nelle camere a gas, sotto gli occhi di coloro in mezzo ai quali erano vissuti per generazioni, si perpetuò un crimine di proporzioni senza precedenti nella storia dell’umanità. Lo sterminio degli Ebrei non terminò neanche negli ultimi mesi di guerra, quando era ormai chiara la sconfitta della Germania. Di fatto, è bene ricordare che mentre le truppe Sovietiche, attraversavano il confine Ungherese, centinaia di migliaia di Ebrei furono inviati ad Auschwitz ed il massacro raggiunse il suo culmine nelle installazioni di morte di Birkenau.

In Polonia dove alla vigilia della seconda guerra mondiale viveva la popolazione Ebraica più numerosa, non era rimasto un solo ghetto dopo la liberazione dall’occupazione tedesca.

In questa mostruosa ecatombe di umanità, la Polizia di molti paesi, inclusa l’Italia, partecipò all’arresto ed alla deportazione degli Ebrei.

Sono giunto al termine e vi ho raccontato della lunga e dolorosa Odissea che il popolo Ebreo, per circa duemila anni, tra massacri e stermini di massa, ha sopportato e subito, a causa di un pregiudizio insensato, che i primi Padri della Chiesa instillarono nella mente, dei primi seguaci di Cristo, per poi perpetuarsi nel tempo, basato sull’ingiusta colpa, addossata al popolo Ebreo di avere voluto la crocifissione di Gesù.

Il 14 maggio del 1948, gli Ebrei finalmente ritornarono dopo duemila anni a vivere nella loro terra promessa.

Eretz Israel (La terra d’Israele) era nuovamente rinata come Stato libero ed indipendente, che sin dagli albori vive sotto la pressione del popolo Palestinese e ad entrambi i popoli si rende necessario rammentare che si fermi a tutti i costi, la spirale della violenza dell’odio e del fanatismo religioso, perché altrimenti, rischiano di distruggere il loro futuro.

Per quanto detto, mi sento obbligato nel dire che pur essendo un fedele seguace dei dettami che la dottrina Cristiana impone, che vertono essenzialmente sull’amore e sul rispetto del prossimo, quale Cristiano, mi sento profondamente umiliato da quelle coscienti e nefande azioni poste in essere da quell’orda di disumane creature di persecutori,che definirei, belve ma non uomini, per come usarono quella “tecnica” così efferata di sopraffazione e di distruzione umana nei campi di sterminio, dove undici milioni di creature umane,di ogni condizione e di ogni età furono distrutte. delle quali ben sei milioni di Ebrei,di cui tre milioni di nazionalità Polacca. Di questi ultimi e del loto martirio, va ricordata,ad eterna memoria dell’intera umanità, la rivolta nel Ghetto di Varsavia, dove male armati e privi di qualsiasi sostegno esterno da parte degli Alleati, preferirono affrontare, lottando da Eroi, la morte certa, per mano degli sgherri Nazisti, alla ignominia della supina deportazione nei campi di sterminio, cui quel nefando regime di Hitler li aveva condannati.

E concludo con l’immaginare Cristiani, Ebrei e Musulmani, tutti uniti in un'unica Religione, considerato il fatto che, alla fine dei conti, adoriamo tutti lo stesso Dio e siamo tutti figli di Abramo. Solo in questo modo avremmo un mondo infinitamente migliore, dove la sofferenza e gli spargimenti di sangue non avverrebbero e nessun uomo sarebbe costretto a morire senza motivo. Aggiungo altresì che se così fosse stato nel passato, non avremmo mai avuto né la persecuzione degli Ebrei, né le Crociate, né l’Inquisizione, né l’Olocausto, né le guerre nei Balcani, né gli aerei schiantati contro i grattacieli e né l’attuale guerra in Iraq, dove si vuole costituire un nuovo Califfato, ma avremmo avuto solo un mondo beato, felice e sempre in pace.

Ma tutto ciò, per l’intera umanità, è e rimarrà una fantasiosa utopia che solo nei chimerici sogni si potrà verificare e con tale sogno chiudo questa mia lunga analisi in 4 parti, augurandomi di aver almeno per poco, stimolato la vostra riflessione. Antonio Trono.