Inaugurazione di una lapide commemorativa del Sig. Teodoro D'Amici sulla casa dove visse

In questo anno santo della Misericordia il Santuario di Jaddico si appresta a vivere un altro importante avvenimento. Dopo la trionfale accoglienza del Reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa che ha visto il passaggio di circa 4 mila pellegrini giunti da ogni parte della Puglia e che resterà come una delle pagine più bella della Storia del Santuario, il 27 maggio sarà inaugurata una lapide commemorativa sulla casa di Teodoro D’Amici.

 

Fu lui, questo vigile urbano brindisino, “chiamato” dalla Vergine Santa a far rinascere il Muro di Jaddico, a costruire la Chiesa e a trovare “l’acqua della Madonna”, rendendo quel luogo, abbandonato da secoli, un’oasi mariana da tanti amata.

 

E fu lui il primo a ritornare a Dio, cambiando vita e infiammando la sua fede che prima viveva in maniera superficiale. Divenne un “uomo nuovo” diventando incondizionatamente “servo della Madonna”.

 

Teodoro da uomo burbero divenne umile, docile, amabile e fece del silenzio il suo messaggio più chiaro.
Il 27 maggio del 1963 avvenne l’ultima straordinaria manifestazione al Muro di Jaddico.
Da allora ininterrottamente ogni 27 del mese si parte dalla casa di Teodoro per raggiungere a piedi la Madonna a Jaddico.

 

Alle 15.30 venerdì 27 maggio 2016, al Rione Commenda in Via Calabria angolo Via Piemonte nei pressi della Parrocchia di San Vito Martire, la Pia Associazione dei Servi della Madonna, d’accordo con l’Arcivescovo di Brindisi – Ostuni e i Padri Carmelitani Scalzi – custodi del Santuario, svelerà la lapide sulla casa dove Teodoro ha vissuto con la sua famiglia e da dove pieno di fede e di santo entusiasmo partiva per raggiungere Jaddico.

 

Alla cerimonia della posa della lapide commemorativa saranno presenti il Parroco della San Vito,  don Mimmo Macilletti – Vicario della Forania di Brindisi e il Rettore del Santuario Padre Enzo Caiffa. Successivamente partiranno i pellegrini a piedi per raggiungere il Santuario dove alle 18.30 sarà celebrata la Santa Messa che si concluderà con la processione al viale del Rosario al canto delle Litanie. 

 

La memoria di questo nostro concittadino è viva e pulsante a Jaddico e non può essere dimenticata ma va alimentata e imitata. Teodoro nell’ etimologia del nome vuol dire “dono di Dio” è lui lo è stato per davvero e deve continuare ad esserlo. Il D’Amici è per Brindisi un esempio di virtù cristiana come ci richiama anche il messaggio del più illustre figlio di Brindisi San Lorenzo da Brindisi e del più recente giovane Matteo Farina. Gemme di santità che illuminano il cammino della comunità ecclesiale e anche della società civile. La lapide ricordi a tutti di poter essere, come Teodoro, umili strumenti della Grazia di Dio obbedendo alla materna voce di Maria Madre della Chiesa.