22/03/2013
di Tonino Giustizieri
30/09/2011
SONO CONTENTA DI AVER PARTECIPATO ALLA PROCESSIONE DEL 27/08/2011 IN QUANTO HO INCONTRATO PERSONE SEMPLICI IO HO PARTECIPATO IN QUANTO DOVEVO RINGRAZIARE LA MADONNA PER AVERMI DATO LA FORZA DI AFFRONTARE UNA MALATTIA IN BREVE TEMPO COSA CHE RIESCONO SOLO COLORO CHE POSSONO PERMETTERSELO AVENDO DISPONIBILITA' DI DENARO LA MADONNA SAPEVA CHE NON POTEVO AFFRONTARE E MI HA AIUTATO NELL'ARCO DI DUE MESI SENZA TRAUMI SUCCESSIVI GRAZIE
11/12/2010
Una lettera aperta. Ho bisogno di aiuto
Accade che quando hai qualcosa dentro e non ce la fai più, hai bisogno di parlarne con qualcuno.
Questa volta, più che parlare, ho pensato di scrivere, per raggiungere in questo modo un più gran numero di persone, e condividere questo peso che ho dentro.
Scrivo a “Il timone di Brindisi” perchè mi sono reso conto della sensibilità che ha per il Santuario di Jaddico, e perchè, tutti i mesi, segue con attenzione il pellegrinaggio che mensilmente si fa per raggiungerlo. Sono tante le persone che ogni mese vi partecipano.
Anche il mio amico Domenico, tutti i mesi, partecipa a questa pratica religiosa, e percorre con noi i 7-8 Km che separano la città dal santuario.
Fino ad agosto. Poi, una bottiglia d'acqua minerale bevuta tutta d'un fiato per il gran caldo, poi il malore, l'ambulanza, l'ospedale, fino a collezionare forse più di ottanta giorni di degenza.
Quell'acqua è stata analizzata, e al suo interno sono state trovate tracce, o qualcosa di più, di soda caustica.
Spesso durante la sua permanenza in ospedale mi confidava la speranza di voler tornare a casa, ma subito dopo i sintomi del vomito, la febbre.
Prima che finisse il mese di novembre, Domenico, se pur con una voce sofferta, mi disse che voleva uscire presto dall'ospedale per poter stare con noi a Jaddico, per la veglia della notte dell'Immacolata, e per mettere a disposizione, come già aveva fatto lo scorso anno, la sua macchina, per sistemarvi la statua della Madonna Immacolata, il faro, gli altoparlanti e, al mattino dell'8 dic., aprire così il 41° pellegrinaggio automobilistico che muovendosi da Piazza Duomo va a Jaddico.
Non è stato così. Il 7 dicembre, siamo andati a Jaddico alle 23.00, ma Domenico non è venuto.
Sapevo che non ci sarebbe stato perchè alcuni giorni prima l'avevo chiamato al cellulare, ma per la prima volta da quando lo conosco l'ho trovato spento. Ed è rimasto spento tutto il giorno, e anche il giorno dopo, finchè all'ora di pranzo ho telefonato a casa sua e finalmente ha risposto la moglie. Domenico era peggiorato e, a causa del suo aggravarsi, era stato messo in coma farmacologico.
Due giorni dopo ho richiamato la moglie di Domenico per avere sue notizie. Credo che non abbia avuto la forza di rispondermi, perchè al telefono era un uomo, forse un parente: «Domenico sta male - mi ha detto - è ulteriormente peggiorato, la sua vita è appesa a un filo. Batte solo il cuore, solo un miracolo può salvarlo»..
“Domenico, so che non puoi ascoltarmi, ma la notte dell'Immacolata, tutta la notte, noi abbiamo pregato per te.
Sei stato sempre presente a Jaddico, con la preghiera fatta negli orari suggeriti dalla Madonna a Teodoro. Sei, di tutti noi, il più vero “Servo della Madonna di Jaddico”.
In questa veglia tu non c'eri, ma noi ti siamo stati vicino ugualmente.
Abbiamo recitato la preghiera che piace a te, quella preghiera che la Madonna di Medjugorje ha suggerito durante l'apparizione del 22 giugno 1985 a Melena Vasilj, e che, in una sua parte, dice: «O mio Dio, questi ammalati stanno davanti a te, sono venuti a chiederti la cosa che loro ritengono più importante, ma Tu, o Dio, fa entrare nel loro cuore queste parole: “E' importante essere sani nell'anima”. Signore, sia fatta su di loro la Tua santa volontà in tutto. Se Tu vuoi, fa che essi guariscano, ma se la Tua volontà è diversa, che continuino a portare la loro croce».
Se è solo un miracolo che può guarirti, noi, questa notte, lo abbiamo chiesto alla Madonna. Per te hanno pregato anche gli amici del villaggio pescatori di Brindisi, ed anche gli amici di preghiera di Lecce, che tu conosci”.
Ho bisogno del vostro aiuto, di tutti voi che leggete. Ho bisogno delle vostre preghiere.
“Il cielo voglia che tu, Domenico, possa leggere quello che abbiamo scritto per te”.
tonino d'amici
18/10/2010
Oggi è per me una giornata di riflessione... e cercavo un posticino dove poter omaggiare con un piccolo pensiero un Grande Uomo di Dio che è ritornato nelle braccia del padre... il Rettore PADRE INNOCENZO.. carmelitano scalzo..del Santuario di Jaddico.. Solo poche ore va...abbiamo dato l'ultimo saluto... Il Vescovo della nostra diocesi che ha celebrato il rito funebre è stato esaustivo nel descrivere questo religioso come un AUTENTICO servo del Signore ... Ai miei occhi era una presenza rassicurante...confortevole... Una persona silenziosa..seria...dolce..devota..che durante la celebrazione della santa messa..catturava tutti con la sua omelia... Parlava sempre con amore... e se doveva fare un rimprovero lo manifestava sempre con sorriso paterno.. L'amore per il Signore e per la mamma celeste traspariva dal suo sguardo...SEMPRE!!! Nel suo passaggio terreno ha senz'altro lasciato un'impronta nei cuori di molti devoti che frequentano quotidianamente o anche saltuariamente...il santuario mariano "un oasi di immensa pace..ove chiunque può trovare conforto".. ...e le immagini nella mente di ciò che ha rappresentato nella mia vita...si susseguono ininterrottamente... mi accompagna anche la serenità in questo momento in cui tutto gli sarà chiaro..di avergli sempre espresso quanto fosse importante per me.. Adesso sono qui..e ringrazio Dio per avermi fatto incrociare in un periodo tragico della mia vita..questo suo servo esemplare...e concludo con le parole riportate su un suo epitaffio.. Padre innocenzo..guidaci da lassù..come ci hai guidati sulla terra.. Ci mancherai....
gabry
Brindisi, 16/09/2010
Risposta al messaggio del 06/09/2010
Che si sia iniziato a scrivere su questo sito della Madonna di Jaddico e del pellegrinaggio che a piedi si fa per raggiungerla il 27 di ogni mese, è stato un caso.
E’ stato semplicemente dire “sì” ad un invito ricevuto. Naturalmente è più facile dire “no”, è più facile pensare prima a noi, ma, quando ci si annulla un po’ e si muore a se stessi, dando spazio dapprima alle cose di Dio, ci si accorge di quanta gioia è pieno il cuore, grazie allo Spirito che agisce.
A questo punto ci rendiamo conto di non aver rinunciato a nulla per fare tutto questo, anzi, addirittura, si attende quel giorno della settimana o, come nel nostro caso, del mese, che ci consente di andare.
So che molti di noi lasciano a casa le proprie mogli o i propri mariti per poter fare tutto questo, ma come tu dici è un fioretto. Ancor più grande il sacrificio per voi mogli e donne di casa, soprattutto durante l’orario invernale, in cui la partenza è già alle 14.30, e quello è un orario in cui spesso si sta ancora a tavola, o è ancora tutto da lavare, ma si fa tutto per la Madonna.
Lei ci ricompenserà, anche se usa già questi nostri sacrifici, questa nostra preghiera, per elargire le sue grazie.
u. p.
06/09/2010
Salve... mi fa piacere che ci sia un posticino su internet che dedichi uno spazio a questo evento religioso che seppure storico, rimane silenzioso agli occhi della città. Per me Jaddico è come una piccola Lourdes e arrivarci in pellegrinaggio è un piacevole fioretto alla mamma celeste, colei che invoco in molti momenti della giornata per qualunque esigenza del corpo o dello spirito ed una delle cose che faccio per ringraziarla è partecipare a questo pellegrinaggio, PONENDOLA ALMENO PER UN GIORNO AL MESE, AL DI SOPRA DI TUTTO E TUTTI. Insomma "trovo il tempo per Lei costi quel che costi" in questa società in cui NON C'E' PIU' TEMPO.
La fede è un dono meraviglioso che ho avuto il piacere di scoprire da sei anni a questa parte. Una sfaccettatura della fede è vivere ciò che suggerisce il cuore e non la ragione; la fede ti
fa camminare contro corrente, ti fa abbracciare la croce anche in un pellegrinaggio o tenere per mano un rosario percorrendo le strade della città a qualunque costo, anche al prezzo di essere
deriso e calunniato dal passante di turno (pensando PADRE PERDONA LORO CHE NON SANNO QUELLO CHE DICONO) ma tutto questo ai miei occhi serve solo ad avvicinarmi maggiormente a Gesù assaporando in
minuscola parte ciò che lui ha vissuto prima di noi e così il mio amore per Cristo diventa sempre più forte, lodevole, e quando durante il percorso ci viene ricordato che non siamo lì per caso ma
abbiamo risposto ad una "chiamata"... ecco io non so cosa vuol dire questo per i tanti partecipanti ma per me è una emozione grande prendere coscienza che il mio cuore abbia saputo sintonizzarsi
su una frequenza non ricercata da molti e captato questo invito che salva la vita. Si posso dire che LA FEDE MI HA SALVATA.. almeno sulla terra... poi... dinanzi al buon Dio.. non si sa!!! Auguro
a tutti una Santa conversione!
una pellegrina