Diario di Giuseppina Cassano, moglie di Teodoro D'Amici. (Prima parte)

 

 

Giuseppina Cassano nasce a Smirne, città della Turchia, oggi meglio conosciuta con il nome di Izmir. I genitori di Giuseppina professano la religione cattolica; il suo papà, infatti, Costantino Cassano, era originario di Barletta, in provincia di Bari, e la sua mamma, Teresa Serra, dell’isola di Malta, di nazionalità inglese.

Quattro giorni dopo la sua nascita, avvenuta l’1 agosto 1918, viene battezzata nella Parrocchia del SS. Rosario dai Padri Predicatori di Smirne, nel quartiere Alsacak (Punta).

Frequentò le scuola presso le suore francesi, a poca distanza da casa sua. Per questo motivo, fino agli ultimi mesi di vita, alcune sue preghiere le recitava in francese.

Nel 1935 la famiglia decide di lasciare la Turchia per venire in Italia, a Barletta, dove conosce Teodoro, con il quale si sposa e viene a vivere a Brindisi.

 

Trascriviamo qui di seguito il diario della signora Giuseppina in maniera integrale, con anche gli errori poiché ella, come già detto, non è di madrelingua italiana.

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Teodoro vide al suo sogno la Madonna che lo invitava per la mezzanotte a recarsi sul posto (a Jaddico), portando fiori e candele.

La mattina quando si svegliò non fece caso a ciò che aveva sognato, e ciò si ripetè per altre 2 volte. Il terzo giorno, disse fra sé che strano il ripetersi dello stesso sogno, per tre notti, così l'11 agosto 1962 decise di andare a quel luogo. Anziché recarsi a mezzanotte, andò verso le ore 22,30, ed invitò con lui il sig. Martinelli. Quando mi sono accorta che andava via da casa, mi sono avicinata a lui ed ho visto nella sua macchina un mazzo di fiori, non sapendo dove andava pensai che quei fiori erano destinati tutt’altro che alla Madonna. Rientrando a casa vidi sul calendario che ricorreva la festa di Maria Assunta.

Quando mio marito ritornò feci delle domande: “Dove hai portato quei fiori?”, lui non volle rispondermi, così nacque una lite. Andammo a letto, non riuscii a dormire, verso le ore 2 sentii TeodTeodoro D'Amici i sogni, ma prima dei suoi i sogni di San Giuseppeoro parlare nel sonno, dicendo: “Madonna mia, sei stata contenta?, vuoi altri fiori e candele?, a mezzanotte? per il giorno 20?, te li porterò Madonna mia.

Fu così che capii tutto.

Poichè Teodoro non aveva voluto spiegarmi dove portava i fiori, tenni il segreto anch’io per tutto ciò che avevo sentito nel suo sogno.

 

- Giorno 20 agosto del 1962.

Teodoro giorno 20 invitava nuovamente il signor Martinelli a recarsi sul luogo. Martinelli si rifiutava, trovando delle scuse. Io intervenni e mi prestai di accompagnarlo. Facemmo tutta la strada in silenzio, e giunti sul posto, Teodoro scese per deporre i fiori e candele. Io rimasi nella macchina, improvvisamente vedemmo tutto il luogo illuminarsi di una luce indescrivibile con riflessi su tutta la campagna. Abbagliato dalla luce divina Teodoro si inginocchiò e piangendo disse: “Madonna mia dimmi cosa vuoi da me? tutto ciò che vuoi, mi farò servo tuo per accontentarti.”

Questa luce durò circa 7 - 8 minuti, poi scomparve. Teodoro ritornava verso la macchina tutto affannato, sudato, quasi non poteva mantenersi in piedi e per 15 minuti rimase nello stesso stato.

 

- Giorno 26 agosto del 1962.

Poi giorno 26 agosto Teodoro fece un altro sogno (nel pomeriggio), ricevendo un invito dalla Madonna per la mezzanotte dello stesso giorno. Questa volta la nostra famiglia e quella del Martinelli con due macchine andammo sul posto. Eravamo 7 persone. Appena Teodoro uscì dalla macchina il muro si illuminò, e così rimase per il tempo che durò la breve preghiera ai piedi della Madonna. Anche questa volta Teodoro ebbe gli stessi sintomi della volta precedente. Si sentiva tanto male.

- Giorno 30 agosto del 1962.

Giorno 30 agosto fece un altro sogno. Sognò un gran temporale con pioggia, tanto che Teodoro dovette ripararsi sotto il muro. In quel momento, vide passare un Cardinale su di un cavallo bianco, il quale dopo aver salutato la Madonna con l’appellativo di Maria Assunta, Le disse: “L’altra volta fui io a costruirti la chiesa, questa volta invece sono di passaggio e non posso costruirtela.”

 

- Giorno 31 agosto 1962

Anche questa volta le due famiglie D'Amici e Martinelli con anche il padre e la madre della signora Martinelli, precisamente nove persone con due macchine ci recammo sul posto (a Jaddico). Appena arrivati Teodoro cominciò come il solito a sentirsi male. Piangeva ed era lui il primo che vedeva la luce. Diceva gridando ecco la Madonna (l'affresco della Madonna) si è illuminata. Immediatamente gli si piegarono le ginocchia, dopo pochi minuti anche tutti noi vedemmo la luce. Era una luce meravigliosa di tanti colori: giallo, arancione, dorato. Tutta la zona sembrava fosse in pieno giorno. In quei momenti sembrava che tutto il mondo si fermasse, nessuna persona, nessuna macchina passava, il vento si calmava di colpo, questo durava per tutto il periodo che la Madonna (l'affresco raffigurante la Madonna) rimaneva illuminata.

 

- Giorno 4 settembre 1962

Le solide due famiglie ci recammo a Jaddico senza che Teodoro fosse stato invitato dalla Madonna attraverso un sogno. Fu solo lui a vedere il busto della Madonna sporgere dal quadro, e muovere gli occhi mentre tutti noi recitavamo le preghiere.


- Giorno 6 settembre 1962

Teodoro vide al suo sogno, che andava a fare una visita alla Madonna. La Madonna lo attendeva nella stradetta che si presentava guasta (rotta) e piena di spine. La Madonna gli disse: “Figlio mio ho tanto freddo, ho bisogno di essere coperta.”

 

 - Giorno 7 settembre 1962

 

Andammo a Jaddico, eravamo 11 persone.

Teodoro si avvicinò al quadro della Madonna, in quel momento sentì un rumore provenire da dietro il muro. Incuriosito volle affacciarsi dietro il muro per capire cosa avesse provocato quel rumore. Vide su di un tufo la Madonna in piedi, con le mani aperte all’ingiù. Dalle mani uscivano dei raggi luminosi. Di colpo lui si inginocchiò, si mise le mani in faccia e piangendo recitava l’Ave Maria. In quel mentre sentiva dire della Madonna: Figlio mio tutto ciò che vedrai tu, non possono vedere anche gli altri, cerca dell’acqua mia e la troverai.” Tutti noi presenti vedemmo soltanto i raggi che uscivano della Madonna, la zona era tutta illuminata. Appena scomparve la Madonna diventò tutto buio, e Teodoro rimaneva male circa per 15 – 20 minuti.