C'E' UN'ALTRA VITA

 

 

      Ieri 27 giugno siamo andati a piedi a Jaddico.

Eravamo poco più di 90 persone. Ognuno di noi aveva nel cuore una richiesta da rivolgere alla Madonna.

      Abbiamo pregato per Giovanna, per Maurizio per il quale i medici hanno detto che non ci sono più speranze, per Sofia che sta a Roma dove verrà operata ad un occhio, per Roberto che è in dialisi e che subirà l'amputazione di due falangi del piede; per Marcella, per Giovanna e per un'altra signora della quale non ricordo il nome, tutte e tre affette da tumore, e ancora per Marisa e per Leonardo.

Queste sono state le richieste di preghiera che sono state rese pubbliche, tanti altri dei partecipanti al pellegrinaggio, hanno conservato nel cuore la loro pena e l'hanno affidata direttamente alla Madonna.

      Domani venerdì 29 giugno, sarà il nostro ultimo giorno di preghiera nelle case degli ammalati prima del riposo estivo. Andremo a trovare Ada D'Ambrosio, la quale partecipa con noi alla preghiera, rimanendo nel suo letto di malattia.

Riprenderemo la preghiera nelle case degli ammalati a settembre. Naturalmente, in questi mesi estivi, non si fermano le altre attività, come il Rosario a Jaddico che si tiene tutti i sabato, dalle 23.00 alle 24.00; e non si ferma il pellegrinaggio a piedi a Jaddico, che, come sappiamo, si tiene il giorno 27 di tutti i mesi. (Per informazioni: Tonino 349 - 169 69 63)

 

      Spesso, in queste pagine, abbiamo prestato attenzione a coloro che soffrono, a coloro che vivono nella malattia. Tutto questo mi spinge a dirvi che alcuni mesi fa, per la seconda volta, con Nino, sono andato nell'Unità operativa di medicina trasfusionale dell'ospedale Perrino di Brindisi. In quella occasione, mentre aspettavo il mio turno, per ingannare il tempo, ho iniziato a guardare i quadri appesi lungo il muro del reparto, e così il mio sguardo si è poggiato su una lettera ben incorniciata, scritta da un ragazzo che da due anni aveva conosciuto la malattia, più esattamente la leucemia. Una lettera capace di far affiorare sentimenti ed emozioni. Anche il pianto.

Una lettera scritta con il cuore, scritta da chi, trovandosi sul limite della vita, sa che ne esiste un'altra "lassù", in un luogo che si chiama Paradiso.

In questo modo Rossano, sa che può nutrire la speranza, che non tutto è perduto: c'è un'altra vita. E' lì che potrà incontrare quelli che lascia.

      Rossano Bella si ammalò di leucemia a 18 anni, nel 1987. Due anni dopo, il 9 ottobre 1989, morì senza avere trovato il donatore compatibile, dal quale avrebbe potuto ricevere il midollo osseo ed effettuare il trapianto.

      Una lettera che non ha bisogno di alcun commento. Ve la propongo:

 

 

Villar Perosa, 2/10/89

 

      Carissimi tutti, mi dispiace che sia finita così, questa lettera non avrei mai voluto scriverla.

Nonostante ciò, so quello che mi aspetta e perciò voglio darvi alcune mie volontà che se sarà possibile voi attuerete.

Cara Raffaella, mi dispiace che sia toccato a te questo compito ingrato e visto che oltre che essere mia cugina sei sempre stata la mia migliore amica vorrei che tu avessi in mio ricordo il mio Kawasaki KRL e se per te troppo grosso vendilo e comprati la moto che vuoi e poi divertiti in nome mio.

Cara Cristina e caro Matteo, a voi che mi avete sempre voluto bene lascio il mio pianoforte e l'organo perchè insegniate ai vostri figli ad amare la musica come l'amavo io, e a te Matteo lascio la mia collezione di francobolli e di pietre, visto che sei un collezionista come me. Vorrei lasciare anche un ricordo al mio migliore amico Paolo Carminati, vorrei che avesse la mia collezione di quattro quadri a china, quelli che avrei voluto esporre a ottobre a Villar. Io non ho mai posseduto molto e perciò non posso offrirvi di più di qualche mio piccolo ricordo.

Voglio che tutti i miei soldi compresi i titoli di Stato siano usati per la tipizzazione di midollo osseo, voglio che tutti voi vi interessiate affinchè esista anche in Italia una banca dati per poter salvare quei ragazzi che come me stanno soffrendo.

Mamma, papà, io vi ho dato più dolori che gioie. Vi voglio bene per quanto avete fatto e per quanto mi siete stati vicino, ne voi ne io ci meritavamo una cosa simile, so che soffrirete ancora e che tu mamma rileggerai all'infinito questa lettera piangendo, non compatirmi, sono sicuro che lassù starò tanto meglio di come sono stato quaggiù, solo che mi mancherai tanto. A voi non posso che lasciare il mio ricordo, però avrei una sola cosa da chiedervi: voglio un funerale semplice e vorrei essere vestito con il completo di quando si è sposata Cristina, lo voglio anche perchè è il vestito che piace di più a Maria e voglio che lei mi ricordi così, come quando andavamo al Fortino a ballare.

Maria, amore mio, tu sei l'unica cosa per cui avrei voluto continuare a vivere, io e te saremmo stati felici assieme, quando sarò in Paradiso (se ci andrò) non ci troverò niente di nuovo, perchè non potrà mai essere bello come i giorni che ho passato con te. Ti ho amato con tutto il mio cuore e ti amerò per sempre. Voglio che tu abbia indietro la mia catenina con la medaglietta che mi regalasti a San Valentino dell'88, tienila sempre con te e che ti porti fortuna. Che Dio ti benedica tesoro mio. Io pregherò per te, perchè tu possa conoscere un bravo ragazzo che ti meriti per quello che vali e ti possa amare più di quanto avrei fatto io. Voglio che ti faccia felice e che ti dia tutto di sè come avrei fatto io, e che ti dia anche quei bambini che noi tanto sognavamo di avere quando ci saremmo sposati; amalo e fai la tua vita, io ti sarò vicino. Vorrei che tuo figlio si chiamasse Alessandro, visto che già non potrà portare il mio cognome e vorrei sopratutto che imparasse a suonare il pianoforte, così sarà lui a suonare per te quando in futuro ti porterà in qualche piano bar come il Barbabl, io sarò nelle sue mani e nelle sue dita, così tu mi sentirai ancora.

A te vorrei lasciare anche il mio duplicatore di cassette e tutte le mie cassette che non hai già, così potrai ascoltare la musica senza il volume che si abbassa automaticamente come invece capita con il tuo registratore. Infine vorrei che tutti i miei parenti, amici e conoscenti, insomma tutti quelli che mi hanno voluto bene e che conoscono la mia storia divenissero donatori di midollo e che facessero un po' di campagna pubblicitaria in merito. La leucemia è una malattia che entro il 2000 dev'essere debellata affinchè per il mondo non si debbano più leggere lettere come questa. In quanto a me vorrei solo che mi ricordaste qualche volta nelle vostre preghiere, e se non avete niente da fare venite a trovarmi al cimitero, sarò sempre lì ad aspettarvi. Per l'amor di Dio non fate che la mia morte non serva a nulla, combattete la leucemia.

Che Dio vi benedica tutti quanti,

                                                                                                          vostro affezionatissimo Rossano.

 

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(Un saluto di incoraggiamento a Laura, che per la prima volta, ieri, si è affacciata al pellegrinaggio mensile.)