L'ARRIVO DEI CARMELITANI A BRINDISI

“e il gallo cantò”

 

 

     Il tempo era maturo perchè giungesse a Jaddico una comunità religiosa.

I Servi della Madonna, attraverso la persona di Alberto Del Sordo, erano in stretto contatto con la Curia di Brindisi perchè ciò si realizzasse.

Mons. Settimio Todisco, Vescovo di Brindisi e Ostuni durante gli anni che stiamo narrando, ci dice che tutto questo assume un grande significato, perchè quelle persone, appunto i “Servi”, anziché sentirsi preoccupati di voler conservare una bandiera da tenere in mano, avvertono la necessità di avere a Jaddico la presenza di una comunità religiosa che possa promuovere un'azione educatrice spirituale capace di toccare i cuori.

     “Ho contattato varie comunità religiose, afferma Mons. Todisco, finchè, mentre ero in episcopio, durante l'ora di pranzo, è arrivata una telefonata. Era il Padre Prov.le dei Carmelitani Scalzi, che mi diceva: “Siamo riuniti in capitolo e abbiamo parlato anche di Jaddico. Abbiamo concluso che, se lei non ha ancora provveduto, noi saremmo disposti a venire.”

“Ho avuto contatto con diverse comunità religiose, risponde Mons. Todisco, in questo momento sto trattando, ma le dico che non ho concluso con nessuno, però se voi mi date la disponibilità, io dico subito sì. Voi siete stati i primi. Benvenuti!”

Ancora Mons. Todisco: “Pongo una condizione: se venite a Brindisi io non voglio che voi, nello svolgere il vostro ministero, passaste da una chiesa all’altra; non che io non apprezzi, sento la necessità di un centro di spiritualità a Jaddico, dove la presenza dei Padri deve essere costante. Perchè si possa creare un servizio stabile, capace di accogliere la gente, predicare, confessare, consigliare, sollecitare la fede, necessita una disponibilità quotidiana, un centro educativo spirituale, perché la fede non si fa a furia di messe, di rosari, di processioni. Tutto questo è buono, ma, se non si mettono in moto tutti i meccanismi educativi perchè la gente sia convinta della propria fede, noi avremo sempre cristiani deboli, fiacchi di assumere la responsabilità della fede per se stessi, per la famiglia, per la società in cui vivono.

Termino di parlare. Sento che il Padre sorridendo mi dice: “Eccellenza, lei mi pone questa condizione, ma noi nel capitolo, abbiamo concluso che si veniva a Brindisi, soltanto a questa condizione.”

     In piazza Duomo, in Curia, in quel 1986, arrivò il Padre provinciale Innocenzo Parente, che fu accolto da Teodoro D'Amici e da Alberto Del Sordo. I tre raggiunsero il Vescovo Settimio Todisco.

La presenza del Padri Carmelitani a Brindisi, di questi Figli devoti a Maria, è diventata ormai una realtà.

     I Servi della Madonna promossero la costruzione del Santuario partendo solo da un muro. I Padri Carmelitani giunsero a Jaddico dove trovarono solo il grezzo della struttura che li avrebbe ospitati. Per intenderci il convento.

     E in quel momento il gallo cantò. Non era il gallo che ricordava a Pietro di aver appena rinnegato Gesù, ma il gallo di Jaddico, raffigurato sull'affresco della Madonna.

Gridava che era arrivata l'alba di un nuovo giorno. I padri Carmelitani Teresiani erano arrivati.

     A tempo debito il Signore, scrive A. Del Sordo, nei suoi piani, avrebbe destinato a Jaddico un Ordine mariano, quale quello dei Padri Carmelitani Scalzi che aderendo all'invito dell'Arcivescovo, tramite il Vicario della Diocesi, Mons. A. Catarozzolo, giunsero a Brindisi, e dal 27 novembre 1986 dimorano stabilmente a Jaddico.

     I primi a calcare il terreno di Jaddico sono stati: Padre Cirillo Di Rienzo, Padre Enzo Caiffa, Padre Luigi Gaetani. Con loro anche alcuni giovani che iniziavano il loro cammino vocazionale, tra cui Lorenzo Corangelo e Andrea L'Afflitto.

     I lavori furono frenetici.

    Dopo venticinque anni di lavoro intenso, silenzioso, senza soste, i “Servi della Madonna” consegnano le chiavi di Jaddico ai PP. Carmelitani, i quali, possiamo oggi dire, da venticinque anni lavorano in maniera intensa, silenziosa e senza soste.

La consegna delle chiavi è solo un modo di dire, perchè la chiesa è sempre aperta per una preghiera notturna, come richiesto dalla Madonna.

     Senza soste, in vista dell'anno giubilare del 2000, i Padri hanno realizzato la costruzione del centro di spiritualità, capace di accogliere i pellegrini in questa oasi Mariana, dedicata a Santa Maria Madre della Chiesa.

 

                                                                                                                                        tonino