2017/apr – Una cagna avida e dispettosa – di Prof. Pasquino - LE PASQUINATE

Una  cagna avida e dispettosa

 

Una vecchia cagna, dalle fragili zampette, 

pronta sempre a far dispetti e vendette,                    

avida, invidiosa oltre ogni misura,

macchina ogni dì trappole senza paura.

Un giorno la sua cuccia le sembrò stretta

e perciò alla vecchia occupante diè disdetta.

Sa scrivere? –lo dico con parole sincere –

appena appena sa fare la O col bicchiere.

Una grande invidia l’animo suo rende feroce,

per cui il suo prossimo danneggia e nuoce.

Per raggiungere lo scopo nella notte buia

orchestra con infamia la calunnia.

Gli altri animali  accorti  l’allontanano, 

mentre essa sguazza nel suo pantano.

Se qualche suo vicino non obbedisce,

irata con parolacce lo aggredisce.

Intelligente e colta? NO!  E’ solo furbastra 

e con i suoi raggiri tutti incastra. 

Il suo padrone, beato e tutto contento,

apprezza appieno il suo comportamento,

perché lusingato dalle sue adulazioni,

dalle sue moine, dalle sue seduzioni.

Povero scemo, non si accorge di nulla,

perché la cagna lo raggira e lo trastulla

e si serve  di lui per i suoi intendimenti,

illeciti, immorali ,e sempre presenti.

Così va il mondo da millenni, gira  e rigira;

forse è inutile ogni sdegno e ogni ira?

NO! Il tempo galantuomo come  sempre suole

scioglierà ogni obbrobrio come neve al sole.

 

 Pasquino, aprile 2017