Il voto rubato - di prof. Pasquino
O Partigiano, portami via;
qui è a rischio la democrazia!!!
Dinanzi alla distruzione del Paese,
di cui gli ultimi pagarono le spese:
impiccagioni, fucilazioni a migliaia
sotto il fuoco della nazifascista mitraglia,
stupri di donne, massacri di innocenti,
compiuti da nazifascisti delinquenti,
salisti in montagna, sacrificasti la tua vita
per fare l'Italia libera, democratica e unita,
per dare valore con il voto ad ogni cittadino,
fosse ricco, povero, adulto o bambino.
Liberato il Paese, i Padri costituenti
ben si ricordarono di questi intenti,
e sancirono il voto libero e personale
di cui ogni cittadino dispone in modo uguale.
Se ora si è costretti a votare i “nominati”,
tutti i voti non sono liberi ma condizionati.
A che è valso il sacrificio dei partigiani,
se alcuni ladroni rubano voti con leste mani?
I morti hanno scritto col sangue “Libertà”,
certamente bene primario più dell’onestà.
Una cocente indignazione tanti italiani assale:
non si può rubare il voto, se è personale.
Sapranno i cittadini scoprire l’odioso inganno,
che alla democrazia arreca grave danno?
Capiranno che l’ ingannevole scelta dei nominati
ci renderà tutti i cittadini succubi e truffati?
Pasquino, ottobre 2017