Una giostra per i sindaci
Tanti sindaci, nel rispetto della legalità,
rendono servizi utili per la comunità.
Invece migliaia di sindaci italiani
dal dedicarsi al servizio son ben lontani.
C’è il sindaco, a mio modesto parere,
che è affetto di bramosia del potere,
che esercita con cattiveria sui dipendenti
e che li manovra per i suoi intenti
e grida:” Sono io che comando;
chi mi contrasta, va allo sbando”.
In questo caso è un podestà novello
da cui dipende il brutto e il bello.
C’è quello che di sinistra si professa
e per giunta cristiano che va a messa,
ma da fascista arroganti- a ben dire-;
sono le sue espressioni e il suo agire.
C’è poi quello che per essere eletto
ricorre a mezzi che destano sospetto;
si allea con la sinistra e con la destra
e butta i suoi ideali dalla finestra.
C’è chi ad essere sindaco aspira,
si scervella, combatte con forza ed ira,
ricorre a mezzi illeciti e assai rari,
pur di avere la meglio sugli avversari.
Per la carica una legge fu congegnata
che garantisse stabilità e lunga durata,
ma- ahimè- per disgrazia nostra,
ha solo creato dei sindaci la giostra,
dove sale il faccendiere e il mestierante,
l’avido di potere, l’impreparato, l’’ignorante,
il mercante di voti e il procacciatore di denari
per sé, per i parenti e per i suoi compari.
Pasquino, settembre 2016