I due furbastri ortolani - di prof. Pasquino

Due persone senza arte né mestiere

 

covarono un disegno per giorni e per sere:

 

coltivare orticelli con semi di varia natura.

 

“ Ci arricchiremo- dicevano- è cosa sicura”.

 

Il bullo di buon lena l’orticello si mise a lavorare

 

e subito diversi semi decise di seminare:

 

quello dell’odio, del cinismo e dell’arroganza,

 

della lotta ai nemici e quello dell'ineguaglianza,

 

dell’intolleranza e del disprezzo dei magistrati,

 

del condono dei furbi dal fisco perdonati,

 

quello che rende accettabili i dittatori veri

 

sia quelli del presente che quelli di ieri.

 

Anche l’arruffa popolo si mise lavorare

 

e anche lui diversi semi volle seminare:

 

il tanto pubblicizzato reddito di cittadinanza,

 

che può incoraggiare tanti a stare in vacanza,

 

la sudditanza dei giudici e dell’amministrazione

 

propagandata e gridata prima di ogni elezione,

 

quello di non vaccinare i piccoli cittadini,

 

perché si ritengono dannosi tutti i vaccini,

 

quello che fornisce un’adatta ed efficace scopa

 

di uscire all’istante dall’euro e dall’Europa.

 

I frutti degli orti furono tanto abbondanti

 

da rendere i risultati davvero incoraggianti

 

a tentare di impossessarsi dell’italico Governo

 

e ciò avvenne sul finire del passato inverno.

 

La loro antipolitica spiegò tutte le bandiere

 

e fecero saccheggio di tutti i posti del potere.

 

Gridarono: “ Me ne frego, io non mollo”.

 

Neutralizzarono tutte le leggi di controllo.

 

Resero debole ed innocua l’opposizione

 

e gridarono: “No all’Europa. Viva la Nazione.

 

Non temiamo i mercati e la speculazione,

 

le conseguenze della mondiale globalizzazione”.

 

Poveretti ed ignoranti non sanno che la nazione

 

è ormai una creatura storica in fase di estinzione.

 

Né si accorgono da ignoranti che la loro navicella

 

provocherà il disastro e il debito non cancella.

 

Pasquino, ottobre 2018