Ci risiamo - di prof. Pasquino

Con la divisione dei poteri nasce lo Stato di diritto,

 

In cui “nessuno è al di sopra delle leggi” è scritto.

 

Il potere giudiziario non è mai subordinato

 

al legislativo o all’esecutivo in qualsiasi Stato.

 

Il voto popolare per legge dà diritto a governare,

 

ma non i giudici condizionare o subordinare.

 

Il voto popolare non conferisce l’investitura

 

di essere al di sopra delle leggi - è cosa sicura-.

 

Ma è successo con il pregiudicato Berlusconi

 

che valutò le sue condanne arbitrarie decisioni.

 

Ora è venuta la volta di un bullo spaccone,

 

ignorante, arruffa popolo, nuovo fanfarone,

 

che afferma :" Il popolo mi ha votato,

 

non così il giudice che mi ha condannato”.

 

Forse ha in mente Barabba, uso alla ribellione,

 

che un popolo pilotato salvò dalla crocifissione.

 

Caro sfacciato spaccone, tu sì sei stato votato,

 

ma il giudice per essere tale tanto ha studiato.

 

Faticosi studi, difficili traguardi ha superato

 

ed ad un difficile concorso ha partecipato,

 

per svolgere la sua difficile professione

 

che esercita senza alcuna improvvisazione,

 

che non agisce con dannosa demagogia,

 

perché rispettoso delle leggi della democrazia,

 

che – come è giusto e come fermamente penso-

 

da camaleonte del popolo non cerca il consenso.

 

Pasquino, settembre 2018