Compagni o filibustieri?
Durante l’avvento della dittatura fascista
perseguitati erano il liberale e il comunista.
Erano costretti a bere un purgante
che subitanei effetti produceva all'istante;
subivano insulti, calci e bastonate,
pugni in tutto il corpo e randellate.
Con tiro abbreviato venivano processasti:
chi a cinque e chi a dieci anni confinati,
costretti a vivere lontani dai parenti,
che, privi di loro, vivevano di stenti.
Non esitarono a condannare la dittatura
con spregio del pericolo e senza paura.
E contribuirono con impegno e lealtà
a far rinascere il fiore della libertà.
Pasquino verso questi uomini d’onore
grato si sente e sincero debitore.
Ma mi chiedo-
Quali compagni in una nuova dittatura
saprebbero, come allora, senza paura
affrontare disagi e subire umiliazioni
e finanche torture e probabili carcerazioni?
Oppure allettati come sempre dal poltronismo
abiurerebbero agli ideali per servilismo!
Io penso che tanti compagni solo a parole
sono mestieranti e ciò tanto mi duole.
Pasquino, luglio 2017