Tendenza: rottamare l’italiano - di prof. Pasquino

 Non si può fare a meno del telefonino,

 

che squilla dalla sera al primo mattino.

 

Lo usa il ricco, il povero, il bimbo, il vecchio,

 

la nostra vita occupa davvero parecchio.

 

Ormai in ogni persona è come  incorporato,

 

se lo dimentichi,  sei proprio spacciato.

 

Ma anche altro ci condiziona, e ciò è palese:

 

l’uso frequente della lingua inglese.

 

 Essa viene usata in casa come fuori;

 

è presente nelle conferenze di professori,

 

 nella  stampa, nella  quotidiana pubblicità,

 

nelle canzonette, in lavori televisivi, nel varietà.

 

Tanti studenti non conoscono la lingua italiana;

 

la loro capacità di comprenderla si impantana.

 

Eppure l’italiano  è frutto di un lavoro secolare,

 

la sua terminologia altra lingua non può eguagliare.

 

Con essa può essere espresso tutto il pensabile,

 

i nostri sentimenti e tutto l’immaginabile.

 

Alcuni illustri psicologi  dopo studi ritengono vero

 

che ricchezza linguistica è ricchezza di pensiero.

 

Condivido la loro tesi e un pensiero molesto mi assale:

 

avanza un appiattimento e  un rimbambimento generale.

 

Pasquino, ottobre 2020.