Il disfattista - di prof. Pasquino

D’ognun disse mal, fuorché di Cristo,

 

scusandosi, col dir:” Non lo conosco”.

 

Questi versi dell’Aretino evocano il disfattista,

 

compagno di strada del qualunquista.

 

Per lui tutti i deputati e tutti i senatori

 

sono poltronisti corrotti e corruttori.

 

Dicasi lo stesso per i consiglieri comunali

 

e non risparmia quelli provinciali e regionali.

 

Anche tutti i sindaci son della stessa pasta

 

e i presidenti regionali sono un a casta.

 

Per vescovi e cardinali ha parole ingiuriose,

 

ma anche per preti e per monache religiose.

 

I partiti sono un accolita di furbacchioni,

 

di faccendieri, di incorreggibili ladroni.

 

Destra, sinistra, centro son tutti uguali,

 

perniciose cause di tutte le rovine nazionali.

 

E’ scettico circa le qualità dei concittadini:

 

raccomandati, sempre al servilismo inclini.

 

Ma il disfattista senza alcun sospetto

 

a causa del suo cervello è un ometto.

 

Sono tutte gratuite le sue opinioni,

 

perché sorrette da generalizzazioni.

 

Di buon senso privo, al cento per cento,

 

secerne bile velenosa in ogni momento.

 

E se un giorno gli chiedo per chi votare,

 

grida:” Mi dispiace, ti debbo lasciare.

 

Perciò tutta la sua spavalderia

 

non è che schifosa vigliaccheria.

 

PASQUINO, GENNAIO 218