2020/apr - Un virus fa rinascere 'l’umanità' - di prof. Pasquino
Il coronavirus ha demolito ogni sicurezza ed illusione,
i virologi tentano a fatica di frenarne la diffusione.
Ritenuta onnipotente per affrontare ogni difficoltà,
oggi anche la tecnologia mostra la sua fragilità.
Niente messe, niente matrimoni, niente funerali,
soprattutto tanti nonni vengono meno ai loro cari.
Ed il lutto, da sempre espressione di civiltà,
con gran dolore è bandito ovunque, da ogni città.
Ma è sorprendente che occorressero tanti malati
per far riemergere valori ormai poco praticati.
E’ tornata la solidarietà, la tanto criticata “accoglienza”,
dell’odio predicato e dilagante quasi non c’è più parvenza.
Le gente, che cantando si affaccia sul balcone,
sembra dire che c’è Patria dove c’è unione.
In questa triste realtà si ringrazino senza tentennamenti
i nuovi eroi, i tanti coraggiosi e generosi combattenti:
sono i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario,
che lottano giorno e notte contro il nemico sanguinario.
Molti di loro ci stanno rimettendo la vita,
mentre il contagio appare sempre più in salita.
Gli innumerevoli morti delle guerre mondiali
ovunque sono ricordati con stele speciali.
Anche i combattenti di una pandemia senza precedenti
siano dappertutto onorati con degni monumenti.
In questi tristi giorni molte immagini ci colpiscono
e i nostri animi tanto provati spesso atterriscono.
Tra le tante , la fila di bare portate via senza nessuno dietro,
il Papa che parla accorato in una deserta piazza San Pietro.
Quest’ultima conforta credenti di ogni religione,
ma anche per i non credenti è motivo di commozione.
Oggi si è capito che è indispensabile la competenza,
mentre finora si credeva di poter vivere anche senza
In questo orribile momento un’altra speranza ci sostiene:
che in tutto il mondo cessi il fuoco, cessino le pene.
Papa Francesco anche per questo ieri ha pregato:
che torni presto la sospirata pace in ogni Stato.
Pasquino, aprile 2020